CASERTA – Tenevano in uno stato di segregazione, quasi di schiavitù, una diciottenne nigeriana e la costringevano a prostituirsi; la Polizia di Stato ha arrestato due connazionali della ragazza, la quarantaquattrenne Beverlyn Oduware e il cinquantunenne Kurtis Omobude, per un periodo che va dal gennaio 2017 al maggio 2018, quando la vittima non aveva ancora raggiunto la maggiore età. In particolare, le indagini hanno permesso di accertare che la ODUWARE, mediante condotte minacciose, derivanti dalla previa sottoposizione della vittima nel suo paese d’origine ad un rito voodoo la cui trasgressione – secondo le consolidate credenze nigeriane – avrebbe determinato la sua morte, avrebbe ridotto o comunque mantenuto in uno stato di soggezione continuativa la connazionale minorenne J.G., costringendola ad esercitare quotidianamente la prostituzione e sfruttandone i proventi, con pretesa di vedersi corrisposta la somma complessiva di 25.000 euro per riacquistare la libertà. L’OMOBUDE, a sua volta, accompagnando quotidianamente la vittima minorenne sul luogo dove la stessa esercitava il meretricio e riportandola la sera a casa, pretendeva in cambio la somma di denaro di 15 euro per il viaggio di andata e ritorno, così sfruttandone la prostituzione. Al termine degli atti di rito, la ODUWARE e l’OMOBUDE sono stati associati rispettivamente presso le carceri di Pozzuoli e di S. Maria Capua Vetere, per ivi rimanere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.