SGOMINATA BANDA DI RAPINATORI, FU RESPONSABILE DELLA MORTE BRIGADIERE REALI

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-AGGIORNAMENTO ORE 12.30     –  

CASERTA – Dodici arresti, sei in carcere e sei agli arresti domiciliari, per un gruppo di persone considerata colpevole di innumerevoli furti in abitazioni private e rapine, tra lo scorso luglio e lo scorso novembre tra Caserta, Napoli e Salerno; durante una di queste rapine, perse la vita anche il brigadiere Emanuele Reali. Il primo arrestato fu Pasquale Iorio dopo un tentativo di scasso in viale Lincoln, lo scorso luglio, e da lì ci si accorse che si era avanti a un gruppo di malviventi ben organizzato. Il gruppo si documentava per bene sul proprio obiettivo, studiando condomini e serrature: il requisito per essere ‘vittime’ era infatti quello di avere una serratura a cilindro di tipo europeo. Scelto l’appartamento, venivano parcheggiate le autovetture già pronte per la fuga e venivano posizionati i “pali”, dotati di radio ricetrasmittenti per le comunicazioni; dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, si entrava negli appartamenti servendosi delle caditoie dell’acqua ed introducendosi dai balconi ovvero forzando le serrature mediante asportazione della protezione delle stesse; quest’ultima operazione avveniva con l’utilizzo di chiavistelli, cacciaviti, chiavi inglesi da meccanico modificate, chiavi bulgare, tanto da riuscire a rimuovere ogni forma di protezione. Gli attrezzi, che fino a quel momento erano custoditi nelle vetture parcheggiate nelle vicinanze, venivano, all’occorrenza e su richiesta telefonica o radio, portati materialmente a coloro che si trovavano davanti alla porta da scassinare. Una volta razziato l’appartamento, i malviventi si dileguavano a bordo di almeno due autovetture, rigorosamente prese a noleggio, per poter eludere il successivo controllo delle forze di Polizia, potendo contare su strutture dell’associazione stabilmente dedite al recupero degli esecutori materiali dei furti. La refurtiva asportava variava a seconda dell’obiettivo avuto di mira: i gioielli ed i monili in oro erano il target preferito dai malviventi, in quanto facilmente monetizzabili attraverso i ricettatori, tuttavia gli stessi non disdegnavano elettrodomestici come aspirapolveri o robot da casa. L’attività investigativa che, sovente, è riuscita ad impedire che i furti venissero portati a compimento, ha anche consentito di apprendere, dalle conversazioni intercettate degli indagati, come in soli tre mesi avessero guadagnato ca. 280.000 euro, “lavorando notte e giorno”). Partendo da Pasquale Reale, è stata scoperta l’intera organizzazione, che comprende:

SALVATI Salvatore, capo ed organizzatore dell’associazione, in considerazione del ruolo di coordinamento svolto dal medesimo e della posizione di preminenza che gli atri associati gli riconoscono. E’ infatti il Salvati a gestire i proventi illeciti dell’associazione ed a e suddividerli fra gli affiliati, così come è emerso che, anche in occasione dei furti, egli impartiva le direttive ai sodali sui ruoli ed i compiti che ognuno doveva svolgere (autista, palo, materiale esecutore), gli attrezzi da utilizzare e via di seguito;
REALE Pasquale, con il ruolo di organizzatore, stretto collaboratore di SALVATI, occupandosi di coordinare le attività degli altri sodali per assicurare l’efficienza dell’apparato organizzativo dell’associazione. E’ infatti lui ad occuparsi del reperimento dei telefoni (con utenze fittiziamente intestate), degli arnesi atti allo scasso, nonché di noleggiare o acquisire la disponibilità delle autovetture utilizzate per la commissione dei furti. Partecipa inoltre, come il SALVATI, all’esecuzione dei furti e gestisce direttamente i rapporti con il ricettatore cui vendere i gioielli provento dei reati;
– ESPOSITO Salvatore, GAROFALO Salvatore, ATTANASIO Pasquale e PENGUE Cristian, partecipano all’associazione con compiti essenzialmente limitati alla materiale esecuzione dei furti, alternando il ruolo di materiale esecutore a quello di “palo”.
ARTUSO Anna, moglie di Reale Pasquale e DI BIASI Tiziana, moglie di Esposito Salvatore, partecipano all’associazione, dimostrando di conoscere le dinamiche del gruppo ed evidenziando, in più circostanze, la disponibilità a sostenerne l’attività criminosa, anche esponendosi al rischio di essere scoperte. In particolare, entrambe le donne si sono recate in diverse circostanze a recuperare i sodali in occasione di furti non “riusciti”, come quelli del 13 luglio e del 6 novembre 2018 a Caserta ovvero hanno partecipato alla commissione di furti con il compito di “palo” per segnalare l’eventuale arrivo delle forze dell’Ordine.
Tutti gli altri destinatari dei provvedimenti cautelari, ossia SALVATI Patrizio, IORIO Pasquale, SCAMARDI Marco e TOMASELLI Rocco, pur essendo  estranei al contesto associativo, hanno partecipato alla materiale commissione di diversi furti in abitazione, evidenziando elevata professionalità, spregiudicatezza e
propensione a delinquere. n forte allarme sociale.