CASERTA – La scadenza dell’ultima cassa integrazione concessa il 22 giugno 2018 e terminata il 08 Dicembre 2018 ha definitivamente calato la maschera dando ragione alle posizioni sostenute dal 2012 dagli attuali rappresentanti della FAILMS Caserta: senza soldi pubblici questa azienda non esiste.
La direzione aziendale, ancora in attesa di conoscere l’esisto sui fondi della Legge 808 dovuti ma sospesi da Ministero, ed ormai senza più ammortizzatori di sostegno al reddito a disposizione, ha collocato tutti i dipendenti in ferie e permessi fino al prossimo 31 gennaio, interrompendo ogni forma di attività.
“Tale decisione rappresenta l’ennesimo prezzo a carico dei lavoratori che dovranno pagare il conto salato frutto della mancanza di spessore imprenditoriale di questa azienda” questo il commento di Ciro Tarotto, Segretario provinciale della FAILMS Caserta, che prosegue “con la messa in ferie di tutti i dipendenti l’azienda ha dimostrato quello che da tempo sosteniamo: la OMA Sud non ha un progetto industriale e senza l’ausiolo di soldi pubblici non è in grado di tenere neanche i cancelli aperti. Abbiamo più volte chiesto in tutte le direzioni una presa di responsabilità da parte delle autorità competenti in materia, affinchè venisse fatta chiarezza su anni di sovvenzionamenti statali. Oggi nessuno può più nascondersi. Più di cento famiglie sono probabilmente giunte all’atto di finale. E’ giunto il momento in cui le istituzioni lavorino per trovare una soluzione per salvare questa eccellenza casertana ed giunto anche il memento che i colpevoli del declino di quello che fino al 2004 era considerato il fior all’occhiello dell’aereonautica a Capua paghino per i loro errori.”
“Continuamo quotidianamente a essere vicino ai Lavoratori” così la Segreteria Regionale FAILMS Campania per il tramite del responsabile del Coordinamento Regionale su Caserta “il Nostro impegno come Segreteria Regionale nel sensibilizzare le istituzioni territoriali sulla vertenza è continuo e costante e si pone come obiettivo primario quello di riuscire a spostare la vertenza sul tavolo Ministeriale perché Caserta e la Campiania non devono permettere che si perda un altro centro d’eccellenza”