DAVIGO FURIOSO

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di Alessandro Barbieri*

alessandro barbieri DAVIGO FURIOSOCi risiamo.

Gli avvocati penalisti hanno protestato e scioperato nuovamente e – ancora una volta – non sono stati ascoltati.

Il parlamento, noncurante e con grande spregio di noi “azzecca-carbugli”, ha approvato la nuova legge anticorruzione per la gioia dei novelli Torquemada di casa nostra, introducendo quella norma che un ministro avvocato ha definito “bomba nucleare nel processo”.

Sembra che il Ministro avvocato della Giustizia, quello che ci aveva definito “azzeccacarbugli” per intenderci, abbia festeggiato il traguardo non più dal balcone ma scendendo nella piazza di Montecitorio, circondato da truppe parlamentari cammellate per l’occasione schierate ed acclamanti.

Un vero e proprio colpo di mano, condotto con sprezzo del pericolo e del diritto.

E’ evidente che la famosa società a responsabilità limitata che governa il Nostro paese ha recepito il grido di dolore proveniente dal principe dei colpevolisti italiani, il quale ha già decretato che questa legge sarà un lascito a futura memoria in quanto “funzionerà da qui all’eternità”.

Nel giro di poche settimane si è voluto, dopo che il novello Orlando aveva percepito che il progetto si stava perdendo tra le contestazioni, velocemente concludere l’approvazione della bomba nucleare evitando pericolose follie dell’amante tradito.

Il ragionamento di costui è semplice.

Grazie a questa norma gli avvocati non bloccheranno più i processi, non invocheranno il rispetto delle norme che disciplinano il dibattimento e, quindi, velocemente faranno condannare i loro clienti.

Del resto è notorio che gli imputati sono tutti colpevoli, anche quando vengono assolti, e quei pochissimi innocenti che vengono condannati lo sono solo perché il Giudice è stato ingannato dal teste falso, dal poliziotto corrotto o dalla fata turchina che è apparsa loro in sogno.

Sembra quasi di ricordare i vaneggiamenti dell’Orlando cantati dall’Ariosto.

A me sembra, però, che il mito dell’infallibilità del Giudice faccia più male ai magistrati che a noi cittadini.

Ho passato molti anni nei Tribunali italiani ma non ho mai incontrato un giudice (od un avvocato) infallibile, viceversa ne ho incontrati (e spero di continuare ad incontrarne in futuro) moltissimi preparati e ricchi di umanità.

Molti mi hanno colpito per la curiosità e per la continua ricerca di uno spiraglio che potesse contribuire ad eliminare eventuali dubbi, per poter loro consentire di amministrare  la giustizia sbagliando il meno possibile.

Ho conosciuto tanti Troisi e, per fortuna, pochissimi Davigo.

Non ho conosciuto personalmente Dante Troisi, ma ho letto il suo splendido libro “Diario di un giudice”.

Il mio più grande rammarico è di non avere avuto il tempo e la possibilità di incontrare l’uomo prima ed il giudice poi, colui che ha scelto di iniziare il proprio libro con una citazione di Kafka profetica:

 – Ma io non sono colpevole, – disse K.

– Questo è uno sbaglio. Come è possibile del resto che l’uomo sia colpevole? Siamo tutti uomini.

– E’ giusto, ma cosi sogliono parlare i colpevoli, – disse il prete.

Chissà, oggi, chi potrebbe impersonificare il prete.

Io ho un’idea chiara al riguardo…

*avvocato penalista