dell’on. Riccardo Ventre
Montagne di libri sono state scritte da grandi economisti Italiani e stranieri, da storici, da politologi di ogni estrazione sulla rapina che il Nord dell’Italia ha fatto e continua a fare ai danni del Mezzogiorno con la cosi detta “unificazione”.
Le giovani generazioni e anche le meno giovani non conoscono i dettagli di quella che è stata una vera e propria annessione con conseguenti chiusure di fabbriche di banche e di quant’altro fosse alla base della nostra economia meridionale.
A noi è stato chiesto soltanto di versare il sangue della nostra gente per “completare ” la cosi detta unificazione.
Il disastro è sotto i nostri occhi.
Ebbene domani ogni meridionale dovrebbe portare , come si faceva un tempo quando moriva qualche familiare, la fascia nera sul braccio perchè anche l’ultimo baluardo che sia pure formalmente e nel nome ricordava un momento di grande importanza economica, il Banco di Napoli, muore.
E ciò che è più grave che esso muore nell’oblio di tutti i meridionali ormai rassegnati alla rapina.
Quando e in che modo ci risveglieremo ?
Quando e in che modo faremo conoscere ai nostri figli, con numeri alla mano, l’entità della rapina perpetrata?
Quando e in che modo faremo conoscere ai nostri figli in concreto il divario abissale tra Nord e Sud, frutto, non come dicono i settentrionali della incapacità dei politici meridionali, ma conseguenza dell’aggressione da noi patita?
E’da tempo che sto tentando,utilizzando FB,di sensibilizzare noi meridionali a rileggere la storia del Regno delle Due Sicilie,e il grande e determinante contributo dato al l’unità d’Italia,contributo carpito ed utilizzato per coprire incapacità dei Savoia e successivamente vomitato su tutto il Sud,non solo per camuffare le loro politiche economiche fallimentari e la loro arretratezza tecnologica e di organizzazione sociale,ma anche per ridurci a sudditi!
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