(f.n.) – Nell’Aorn casertana, modello “Scandinavia” da quasi due mesi il citofono all’ingresso della Chirurgia generale è guasto…cosa preferite?, che sia una questione di sciatteria “pezzata”, ultimo grido, o di risparmio obbligato?. Nel primo caso sareste inqualificabili e nel secondo dovreste investire sui servizi anziché gettare denaro per i vostri “sfizi” legali, Se ci fossero dubbi residui sul disegno, maldestramente avallato dalla Direzione strategica dell’Aorn, di stringere in un angolo la dottoressa Carmela Buonomo, già direttore ff dell’Uoc di Anatomia Patologica e metterla nelle condizioni di gettare la spugna, la delibera 967 del 21 novembre u.s. li spazzerebbe via in un sol colpo. La somma di 5mila 171 euro è stata impegnata per il compenso professionale da destinare alle due avvocatesse, che dovranno rappresentare il sacro furore dell’Azienda, contro la decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Ufficio Lavoro, che il 16 novembre u.s., si era pronunciato con l’accoglimento totale del ricorso presentato dalla dottoressa Buonomo, ingiustamente licenziata. Il provvedimento del Tribunale, come sappiamo, aveva confermato il precedente provvedimento di reintegro in servizio, ai sensi dell’articolo 700 CPC. Poiché, secondo il direttore Edoardo Chianese che propone, “sussistono le condizioni per la proposizione di reclamo alla luce delle chiare e inequivoche disposizioni del CCNL”, si presume che al Tribunale di Santa Maria C.V. Sezione Lavoro, non si abbia contezza del CCNL, visto che, per ben due volte, secondo il giudizio illuminato degli esperti dell’Aorn, benedetto dal più illuminato di tutti, che è l’attuale manager, il Tribunale di Santa Maria C.V. avrebbe sbagliato. Ora… è appena il caso di evidenziare, al di là dei discutibili teoremi, nella cui programmazione e stesura ostinatamente si cimenta, l’intellighentia ospedaliera, che, qualora, istericamente insoddisfatti di aver perso una prima volta, ci si cimenti una seconda, si dovrebbe tenere presente che si rischia di andare ad incasellarsi in quello che, secondo la giurisprudenza, è un giudizio temerario, e nel caso di una seconda sconfitta, è alle casse pubbliche che si dovrebbe attingere e non ai patrimoni privati di chi si fa il guardaroba invernale con i soldi degli altri…Non sappiamo se siamo stati chiari a sufficienza…ma siamo fiduciosi, anche per quanto riguarda l’interpretazione della metafora, che avremmo voluto più incisiva, ma abbiamo pensato che non fosse il caso e forse non avreste gradito. E… un’ultima cosa…ma vi è passato per la testa che si inizia ad intravedere qualcosa che somiglia pericolosamente al mobbing e la qual cosa risulta assai… assai disdicevole? Hasta l’indignaciòn!