(f.n.) – Sarebbe cosa buona e giusta, ma soprattutto saggia, che non si perdessero di vista gli obiettivi finali e non si deponessero le armi di fronte a difficoltà inevitabili ed intermittenti, utili al disegno degli insabbiatori di professione…Ebbene…ben sistemati sul vetrino del Memoriale, con riferimento all’Aorn di Caserta ed alle sue “delizie reali” abbiamo due batteri…l’articolo 9… ed gli incarichi di coordinamento…Si tratta di batteri resistenti, nel senso che, per debellarne gli effetti nocivi e fuorvianti, sarà necessaria intelligenza, perspicacia ma soprattutto onestà di intenti…Per quanto riguarda l’articolo 9 e le ingarbugliatissime vicende conseguenti…oggi aggiungiamo un particolare assai illuminante e ci auguriamo risulti tale, anche per il manager che con la delibera 711 del 24 agosto u.s. aveva lanciato un segnale di attenzione nei confronti del danno che l’Azienda aveva subito, sia a causa dell’errata interpretazione dell’articolo 9, sia per l’originale interpretazione della correttezza in genere…(e li abbiamo trattati)…E veniamo al dunque…Nel mare magnum in tempesta della vicenda articolo 9, non dobbiamo perdere di vista un passaggio nevralgico e fondamentale, in cui sembra si sia impantanato il tutto…Ricordiamo che Luigi Annunziata, per evitare fastidi ma soprattutto per favorire qualcuno, pagò senza fiatare gli straordinari art. 9, relativi al periodo 2010-2011, la cui restituzione verrà poi richiesta e in alcuni casi è ancora in corso. Ricordiamo inoltre, che le manie di grandezza del sindacato ispiratore, indussero i dipendenti a chiedere il rimborso dello straordinario, anche per un certo numero di anni precedenti…nei casi in cui l’Aorn, avendo perso in primo grado fece l’appello e vinse, per ottenere la restituzione degli importi, che nelle more aveva pagato, avrebbe dovuto presentare una specifica domanda al giudice della corte d’appello…chiedendo la condanna alla restituzione della somma…Non avendo la direzione dell’Aorn, effettuato questo passaggio allora, il manager attuale può comunque recuperare le somme, attraverso un decreto ingiuntivo. Detto questo si innesca un processo irreversibile alle intenzioni del manager, il quale non può non sapere e se sa, per quale motivo non procede con i decreti ingiuntivi?, visto che il danno erariale è di un certo peso e della vicenda ormai non soltanto ne è a conoscenza il direttore Antonio Postiglione, ma anche il magistrato Raffele Cantone, non si comprende il manager cosa stia aspettando…Con questi chiari di luna alle spalle, il manager, attualmente in mezzo al guado per la vicenda degli incarichi di coordinamento, dovrebbe prestare molta attenzione ai sospetti che aleggiano sulla sua testa in merito a probabili accordi con il sindacato di maggioranza…a meno che non utilizzi l’arma del decreto ingiuntivo per bloccare ogni futura reazione scomposta per eventuali aspirazioni sindacali deluse. Se il manager gestisse davvero il potere, avrebbe già risolto la questione articolo 9 e si preparerebbe a gestire in maniera asettica, la vicenda dei coordinamenti… sottolineiamo per i soliti starnazzatori “avvacante” della quarta fila, che “gestire” è il verbo giusto, poiché i 50 punti al colloquio, vera e propria schifezza, risultato di una concertazione che è stata un’altra vera e propria schifezza…consentono appunto di “gestire” una selezione…e con questo principio ci chiediamo quale garanzia di equità ed onestà di giudizio, offra una dimensione che ha consentito, nel silenzio circostante, che qualcuno ricoprisse l’incarico di coordinatore per anni, senza essere neppure un infermiere…quando si dice: bruciare le tappe!, e ci si chiede se davvero qualcuno all’interno di questa Azienda da operetta, pensi ancora di essere credibile…Hasta el domingo companeros de merienda!