EMERGENZA MIGRANTI – ACCORDO UE-MAROCCO, PATRICIELLO (FI): “COSÌ FERMEREMO LE PARTENZE DALL’AFRICA”

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Aldo Patriciello 150x150 EMERGENZA MIGRANTI   ACCORDO UE MAROCCO, PATRICIELLO (FI): “COSÌ FERMEREMO LE PARTENZE DALL’AFRICA”
Aldo Patriciello, Ppe

STRASBURGO – “Il voto di oggi è un grande passo in avanti per affrontare seriamente l’emergenza migratoria. Nessuno Stato membro può reggere da solo l’impatto di un problema di simili proporzioni: il coinvolgimento dei Paesi del Mediterraneo è fondamentale per cercare di risolvere alla radice le cause che spingono le persone ad abbandonare i loro Paesi. Sono molto soddisfatto e ringrazio tutti i colleghi che con il loro voto hanno permesso l’approvazione della mia relazione a larghissima maggioranza”.

 Così Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro del Partito Popolare europeo, al termine della votazione con cui l’Eurocamera di Strasburgo ha approvato l’accordo di partenariato tra Unione europea e Marocco. Il testo, di cui è stato relatore lo stesso Patriciello, stabilisce i termini della partecipazione del Marocco al partenariato per la ricerca e l’innovazione nell’area del Mediterraneo, e mira sostanzialmente a favorire lo sviluppo e l’applicazione di soluzioni innovative per aumentare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi di fornitura e gestione di prodotti agroalimentari e acqua.

 L’accordo tra Unione europea e Marocco – ha spiegato Patriciello fuori dall’emiciclo – è una solo una parte di un progetto più ampio, che vede il coinvolgimento di ben 19 Paesi, tutti dell’area del Mediterraneo. Siamo tutti consapevoli delle sfide che lo sfollamento forzato delle popolazioni dei Paesi mediterranei sta ponendo. L’accordo approvato oggi – ha detto l’eurodeputato azzurro – muove nella giusta direzione, affrontando di petto alcune delle cause profonde della migrazione, attraverso investimenti importanti destinati a quell’area.  Credo sia necessario affrontare i problemi cercando di rimuovere le cause principali – ha concluso Patriciello – piuttosto che subirne passivamente le conseguenze o, peggio ancora, isolarsi in un protezionismo fine a se stesso e fuori dal tempo”.