di Pasquale Ferretti
BAIA DOMIZIA – Questa estate appena terminata, grazie alla larga diffusione degli strumenti social, è stata una delle più controverse per la costiera domiziana, nei comuni di Cellole e Sessa Aurunca.
Si è accesa infatti, una lunga e a tratti violenta (verbalmente) contesa tra indigeni e villeggianti; tra Cellolesi e Domiziani del sud e tra Sessani e Domiziani del nord.
Motivo del contendere: la scarsità di servizi erogati dai comuni territorialmente competenti sulle baie.
I villeggianti, per lo più proprietari di seconde case e quindi non residenti nei comuni costieri, hanno a più riprese lamentato i disservizi che incontrano durante i 45/60 giorni nei quali usufruiscono delle loro abitazioni estive, ad esempio: l’assenza di spazzamento delle strade, la inadeguatezza dell’impianto elettrico e di illuminazione pubblica, la mancanza di manutenzione alle strade ed ai marciapiedi, la mancanza di un adeguato servizio di rimozione dei rifiuti – specialmente per gli ingombranti che incivili abbandonano lungo le strade – ma anche una scarsa organizzazione delle attività imprenditoriali, quali supermercati, bar o lidi balneari, che costringono i vacanzieri a doversi spostare per approvvigionamenti vari di beni di prima necessità.
È vero che alcuni lidi balneari, già dai primi del mese di settembre erano sprovvisti di cose semplici come bibite o gelati ed hanno iniziato a smontare gli ombrelloni.
Lamentela principe però, è stata dedicata alle condizioni del mare; in alcuni giorni di una limpidezza emozionante ed in altri di una schiumosità esasperante.
Tutte le lagnanze sono state avanzate a fronte della motivazione per la quale i villeggianti pagano le tasse per tutto l’anno ed a tariffe maggiorate per acqua e rifiuti – il caso di Cellole – per ricevere scarsi servizi per il solo periodo estivo; infatti, in questi giorni come testimoniato da decine di fotografie postate su varie pagine social, Baia Domizia è invasa da rifiuti di ogni genere, segno che le amministrazioni di Sessa Aurunca e Cellole hanno tirato i remi in barca e se ne riparlerà verso il mese di giugno del 2019 a Dio piacendo, come succede da sempre!
I villeggianti, quindi, stufi di dover solo essere “munti” con i vari balzelli comunali hanno provato a far sentire la loro voce, in maniera pacata o sgarbata, in modo intelligente o sgrammaticato… ma ci hanno provato, con l’intenzione di aprire un dialogo con le amministrazioni competenti!
I residenti, soprattutto una sparuta minoranza di Cellolesi e Sessani, hanno male reagito a questa prova di dialogo, giudicando la rivolta dei villeggianti, quasi un delitto di “lesa maestà” verso chi esercita la potestà sulla fascia costiera.
Alle accuse dei villeggianti, si è risposto con frasi tipo: “se non vi sta bene andatevene”, “vendete le vostre case e trasferitevi altrove”, “nelle città dove vivete c’è più sporcizia di questo posto”, e così andare… a tutti i livelli degli intervenuti; difatti l’anno scorso il Sindaco di Sessa Avv. Silvio Sasso fu attore di sgarbate litigate social con i suoi concittadini non residenti, ma comunque proprietari di immobili, quest’anno si aggiunta a dare man forte l’assessora al turismo Tommasina Casale, spalleggiata nei commenti da congiunti ed amici e new entry la neo-Sindaca di Cellole Avvocatessa Cristina Compasso, che proprio qualche giorno fa ha pubblicamente commentato un post di un villeggiante che a suo dire avrebbe insultato i suoi concittadini…quelli che vorrebbero mandare via i villeggianti!
Abbiamo passato molto tempo a spulciare tra i commenti ed i post di questa torrida estate e abbiamo provato a farci un idea della platea dei partecipanti. Tra i villeggianti, molti professionisti – tanti avvocati, professori, tecnici, qualche medico ecc – che hanno provato ad argomentare le loro ragioni; tra gli indigeni agguerriti contro i cugini non residenti, invece molta più varietà sociale, ma la cosa che ci ha suscitato perplessità è che tra di essi c’è anche qualche commerciante/imprenditore che dovrebbe trarre beneficio dalla presenza dei villeggianti/turisti nelle baie domiziane, da Baia Felice a Baia Murena a Baia Nord.
La cosa meravigliosa ed inspiegabile è proprio questa, imprenditori che mal tollerano le persone che dovrebbero spendere nelle loro attività e portare ricchezza a loro, le loro famiglie e a tutto il territorio.
La domanda sorge spontanea (alla Marzullo-maniera): “che turismo si potrà mai fare se le mentalità imprenditoriali e politiche sono ferme al medioevo?
Dalla giunta Sasso di Sessa Aurunca, oramai da tre anni al timone non ci si aspetta nulla di più quello che hanno saputo produrre sino ad oggi: qualche festarella di piazza con i soldi dei contribuenti e qualche dispetto fatto ai cugini cellolesi! Un po’ poco a fronte delle decine di milioni di euro che il comune di Sessa Aurunca incassa dall’IMU, TASI, TARI PARI GARI BARI CIAO ecc dalla sua frazione marittima di Baia Domizia,e grazie ai quali non ha fatto default viste le gravissime condizioni finanziarie e di bilancio che quel comune vive.
Dalla giunta Compasso di Cellole, insediatasi a giugno di quest’anno, passi la falsa partenza 2018, ci si aspetta qualcosa di più…soprattutto in termini di dialogo e di rispetto verso dei concittadini che è pur vero non residenti e quindi non elettori, ma comunque elargitori di diversi milioni di euro di gabelle varie. Se non per questo vile motivo economico, almeno per la memoria dell’indimenticabile papà della Sindaco, l’Avv. On. Franco Compasso…uomo dalla enorme cultura liberale e uno degli artefici della autonimia cellolese degli anni ’70 e della conseguente appropriazione di una porzione di fascia costiera che egli vedeva come sorgente inesauribile di benessere per i suoi concittadini.
L’auspicio è che tra villeggianti ed indigeni si sotterri l’ascia di guerra e insieme si esercitino le giuste pressioni verso le amministrazioni locali, vere artefici del destino di Baia Domizia e colpevoli dello stato di inefficienza che vive.
Buon ritorno al futuro!
Confermo
Baia Domizia quest’anno é stata in uno stato di semiabbandono , ho avuto l’impressione che il cambio di amministrazione abbia influito molto , é un vero peccato, per me Baia Domizia é un angolo di paradiso
Le amministrazioni comunali di Sessa e Cellole devono assolutamente prendere atto del comune malcontento e, modificando mentalità clientelari, modernizzando politiche amministrative, sociali e soprattutto ambientali e turistiche, ripartire con volontà e abnegazione per riportare il litorale a quella modernità che lo vide, negli anni settanta, il luogo delle vacanze, alternativa privilegiata al caos della città metropolitana di Napoli e poi di Caserta. Sporcizia, abbandono, rumore, in poche parole inquinamento, erano all’epoca inesistenti, perché probabilmente quei politici credettero nel sogno del turismo competitivo con quello di altre riviere più famose. Oggi la decadenza la fa da padrona e ciò deve essere motivo urgente di un cambiamento di rotta delle amministrazioni che cooperanti devo sentirsi obbligate al completo risanamento. Nell’interesse di tutti, proprio di tutti.
Sono stata con la famiglia in vacanza in agosto, non torneremo più. Sporcizia sia per le strade che in spiaggia, pochi negozi, poche iniziative serali. Il mare sarebbe bellissimo ma rovinato dalle immondizie e dalla schiuma. Peccato trattare così male un tratto di Costa che potrebbe essere valorizzato e portare lavoro.
Finalmente un analisi pacata, seria ed approfondita che dovrebbe far riflettere i duellanti sul senso del bene comune che entrambe le fazioni devono giocoforza condividere.
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