“Ho deciso di intervenire alla Camera per ricordare un vile attentato di 36 anni fa”, si legge in un comunicato del parlamentare dei 5 Stelle Antonio Del Monaco e noi… per un momento…abbiamo sperato vivamente che avesse desistito dal proposito… Purtroppo… ci assicurano che il deputato maddalonese non si sia trattenuto ed abbia letto, dinanzi al parlamento della Repubblica, attonito, la biografia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa…scaricata per l’occasione da Wikipedia. Il ricordo del momento drammatico di 36 anni fa, argina doverosamente, la fiumana di tremenda ed infuocata ironia, con corredo di frizzi e lazzi, che ogni mente pensante vorrebbe, istintivamente, scaricare su questo “generaledeputatopentastellato” che si avvia decisamente a perdere quel milligrammo di “scuorno” che rimane in dote persino ai bluffatori di professione…Pur di ergersi in tutto il suo metro e cinque millimetri e gonfiare il petto villoso ed ascoltarsi con intima voluttà, ha impegnato la massima attenzione nell’evitare opportunamente, che una sola parola, frutto del suo personale sentire…fuoriuscisse…facendo in tal maniera, torto a Wikipedia che ha voluto rispettare ed onorare fino in fondo. E dedicandosi anima e corpo ai sentimenti degli autori di Wikipedia, ha letto tutto d’un fiato…. Ora noi ci chiediamo e vi chiediamo se sia normale, ma soprattutto decoroso, che un momento assolutamente drammatico per l’intero Paese, debba essere commemorato a distanza di 36 anni da un parlamentare della Repubblica, peraltro un militare, con la recita di un altrui saggio…scaricato da Internet.
Aggiungo, senza peraltro ricordare chi fu il mandante, certo onorevole dc Cosentino, uomo di Andreotti
Purtroppo ci siamo abituati al peggio. Ma se si fa in maniera razionale anche nei nostri atenei . Se ne sono accorti i francesi di Six Degres, società che ha sede in Savoia e un paio d’anni fa ha elaborato un software. Si chiama «Compilatio», è un cervellone capace di passare al setaccio qualsiasi testo e individuarne le parti copiate.
Insomma, sono andati a consultare quasi duemila tesi inserite nei database degli atenei. E hanno messo il cervellone al lavoro. Non sono rimasti delusi. Anzi: in una tesi su due la parte di testo identica a lavori già esistenti superava il cinque per cento. Significa che su un lavoro di 200 pagine – dimensione minima di una tesi umanistica – 10 sono «fotocopiate» da altre pubblicazioni. Nel 25 per cento dei casi la parte di testo «plagiata» oltrepassava il dieci per cento. Il record spetta agli studenti di Medicina: il 70 per cento delle tesi contiene una robusta dose di testo copiato; e così accade a Economia (65 per cento), Agraria (53), Giurisprudenza (50) e via a scendere.
Si ha quello che si semina e le gemme di cultura e amor proprio non se ne trovano più.
Come fa una persona a scrivere una biografia di una persona se nella sua vita non ha letto mai un libro? La cultura dell inciucio non può sostituire quella costruita in anni di letture e approfondimenti . Quella costruita da riflessioni e indagini . La cosa che fa male è il pensare che siano tutti come loro. Persone che si fermano all apparenza nella vita e ai titoli in quella digitale. Ma lo scuorno non li farà cambiare. Sono avvezzi a prendere per il culo il prossimo , pensando -e alcune volte a ragione -che il livello lo diano loro.
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