BOLKESTEIN, LONARDO (FI) ALLA GIORNATA NAZIONALE DEI BALNEARI ITALIANI

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lonardo BOLKESTEIN, LONARDO (FI) ALLA GIORNATA NAZIONALE DEI BALNEARI ITALIANICASTELVOLTURNO – “Mi sono recata oggi a Bagnara, Castel Volturno, e Pesco Pagano, Mondragone, per aderire alla ‘Giornata nazionale dei balneari italiani’,- ha dichairato la senatrice di Forza Italia, Sandra Lonardo – indetta dal Sindacato italiano balneari per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze che l’errata applicazione della direttiva europea nota come Bolkestein comporterebbe contro gli stabilimenti balneari italiani. Sono stata accolta dal presidente regionale SIB, Marcello Giocondo, con il quale abbiamo avuto modo di soffermarci soprattutto sulle gravi difficoltà che l’intero litorale Domitio-Flegreo vive. La condizione di degrado in cui versano quelle zone è inaccettabile. Fare impresa, investire e garantire un lavoro in un territorio così devastato è davvero impossibile. Mi ha spiegato che da un ventennio ormai il litorale è sottoposto al problema dell’erosione della costa e a divieti di balneazione a causa dell’inquinamento marino che, inevitabilmente, determina la morte delle aziende. A ciò va sommato il grave problema dell’immigrazione clandestina sulla linea di costa dove sono stati occupati gli immobili destinati ad uso estivo. Se a tutto questo, inoltre, associamo anche il problema delle attività malavitose tipiche del territorio, si potrà comprendere come ci si trovi di fronte ad una miscela esplosiva devastante per le imprese della zona. È una situazione emblematica ed unica in Italia, con aggravanti che, sommandosi alle difficoltà delle concessioni, annientano e mettono in ginocchio i 42 km di costa. E pur versando in simili condizioni, l’erario pretende da loro lo stesso versamento dei canoni demaniali che hanno gli stabilimenti di Forte dei Marmi. Di qui la loro richiesta che il Governo riconosca, invece, questa come zona franca ed agisca quanto prima con interventi straordinari e risolutivi. Ne parlerò in seno al Gruppo FI: sono certa che non li lasceremo soli, ma ingaggeremo tutte le battaglie necessarie affinché si accendano i riflettori su una zona tanto devastata”.

La direttiva prende il nome dall’85enne Frits Bolkestein ed è motivo di disputa giuridica dagli inizi del 2000, ovvero quando l’olandese ricopriva il ruolo di commissario europeo per il Mercato interno. La norma  fu approvata dalla commissione europea nel 2006 e recepita nell’ordinamento italiano nel 2010, nel cuore dell’ultimo governo Berlusconi. Viene, con questa regola, favorita la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i paesi. L’interesse dei balneari ricade sulle concessioni in scadenza di beni demaniali. Con la disposizione, diverse concessioni venivano automaticamente rinnovate a scadenza con un accordo diretto tra pubblico e privato. Questo voleva dire assenza di vere e proprie gare in cui potessero concorrere altri operatori. La Corte di Giustizia, però, ha sanzionato, con un verdetto, la pratica del rinnovo delle concessioni che fu attuata ed il governo ha deciso di intervenire con un disegno di legge delega approvato dal consiglio dei ministri nel gennaio del 2017. L’intento è “riordinare la normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa”. Il decreto milleproroghe ha prorogato le concessioni che erano in scadenza a luglio 2017 fino al 31 dicembre dell’anno 2018, dopodiché queste verranno messe di nuovo al bando, comprese quelle dei commercianti di strada oltre che le pubbliche. In poche parole gli Enti devono attrezzarsi per la rimessa al bando delle concessioni ottenute anni addietro. Con questa manovra il Governo avrebbe, praticamente, solo rimandato il termine. I commercianti, dal canto loro, chiedono sia escluso categoricamente l’obbligo della messa al bando della concessione pubblica. I vertici nazionali hanno più volte garantito che gli stabilimenti non rientreranno nella normativa, ma i balneari pretendono di passare dalle parole ai fatti.