VIAGGIARE CON LEGGEREZZA PER RISCOPRIRE SE STESSI: “MANGIA PREGA AMA”

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mangia prega ama VIAGGIARE CON LEGGEREZZA PER RISCOPRIRE SE STESSI: “MANGIA PREGA AMA”Restiamo in tema viaggi, il periodo ce lo consente. Questa volta, però, parliamo di un genere di film che con toni leggeri affronta temi complessi: “Mangia prega ama”. La pellicola è la trasposizione del bestseller autobiografico di Elizabeth Gilbert, una donna alla ricerca di se stessa. Un matrimonio fresco, una carriera di successo e una bella casa in certi casi non sono sufficienti: Liz sente di doversi prendere del tempo per sé e decide di partire per Bali, passando per l’Italia e per l’India. Ogni meta ha un suo scopo: in Italia Liz vuole imparare a godersi la vita partendo dall’apprezzamento del buon cibo; in India invece vuole dedicarsi alla preghiera e alla meditazione; in Indonesia vuole ritrovare mangia prega ama recensione 12272 1280x16 VIAGGIARE CON LEGGEREZZA PER RISCOPRIRE SE STESSI: “MANGIA PREGA AMA”il significato dell’amore. “Mangia prega ama” non è la frivola rappresentazione del desiderio di rinascita di una donna appena divorziata. Superando questi preconcetti e pregiudizi, infatti, la pellicola tocca tematiche complesse, seppure restando nei contorni della commedia. L’andamento della pellicola è piuttosto lento (questo è un aspetto da dover ritenere negativo), ma con la giusta leggerezza -che non diventa mai superficialità- la visione è godibile e piacevole.

Il primo capitolo, quello sull’Italia, è decisamente il meno profondo e il più ornamentale: c’è cibo, cibo e ancora cibo, senza grandi riflessioni o momenti di maturazione per i personaggi. Andiamo oltre velocemente, dunque. Roma e Napoli sono sempre affascinanti, ma ne siamo sazi, in tutti i Mangia prega ama scaledownonly 638x458 VIAGGIARE CON LEGGEREZZA PER RISCOPRIRE SE STESSI: “MANGIA PREGA AMA”sensi, soprattutto di vedere il nostro paese rappresentato come il luogo del “dolce far niente”, il posto dove poter vivere alla giornata. Il secondo, quello sull’India, è differente. È impostato sui concetti di meditazione e preghiera, si basa quindi sull’idea di dover riflettere in solitudine e in isolamento. Ci sono molti più dialoghi, alcuni molto interessanti, tra cui in particolare uno in cui si affronta un argomento molto delicato: il bisogno di perdonare se stessi. Perdonarsi per che cosa? Per le decisioni e soprattutto per le conseguenze che ci tormentano e ci colpevolizzano, per i momenti di debolezza e sconforto che non ci hanno permesso di essere sempre fermi e lucidi, per quello che ci manca e che vorremmo disperatamente trovare o ritrovare.

mangia prega ama VIAGGIARE CON LEGGEREZZA PER RISCOPRIRE SE STESSI: “MANGIA PREGA AMA”L’ultima tappa, Bali, è quella dell’amore. Qui Liz si rende conto di doversi amare di più, di non dover cercare conferme o certezze, di dover bastare a se stessa. Concetti banali, stereotipi. Il nostro sguardo attento, però, deve permetterci di andare oltre per trovare un significato più profondo. Al di là del lieto fine, infatti, possiamo focalizzare la nostra attenzione sul significato di amare e di legarsi realmente a qualcuno. “Mangia prega ama” forse risolve tutto in maniera troppo essenziale e semplice, ma l’avevamo premesso: la pellicola deve essere associata ad uno stato d’animo ameno, solare. Liz è una donna in cui ci si può immedesimare: è solare, fragile, forte, affronta, innamorata, disperata, affamata, meditativa. Un personaggio comune in cui lo spettatore può ritrovarsi, dunque.

mangia prega ama gallery02 VIAGGIARE CON LEGGEREZZA PER RISCOPRIRE SE STESSI: “MANGIA PREGA AMA”Concludendo possiamo affermare che “Mangia prega ama” sia un prodotto buono, ma non riuscito a pieno. Di certo ci allieta, ci distende, ma ci obbliga anche ad impegnarci per trovare qualche dettaglio più rilevante e degno di riflessione. È adatto al periodo estivo, ancora di più perché ci permette di viaggiare. Allora consentiamoci una pellicola leggera e attuale, non necessariamente impegnativa: siamo in estate, d’altronde.

Mariantonietta Losanno