di Maria Montanaro
BAIA DOMIZIA – Ancora fari puntati sui canali di Baia Domizia. Stamane presso i canali “Trenta Palmi” e “La pigna” si è tenuto un importante sopralluogo voluto dalla Terza Commissione speciale (Terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie) con Gianpiero Zinzi Presidente. Con lui, vi era una delegazione del C.A.B. che ha accompagnato la troupe, Guido di Leone in qualità di Comitato Civico Cellolese, alcuni funzionari dell’Arpac, il delegato all’ambiente del Comune di Cellole Umberto Sarno e la Protezione Civile e Legambiente. Ovviamente hanno fatto discutere ancora una volta le assenze ingiustificate dei grandi personaggi della Politica Regionale e territoriale.
Infatti, erano assenti il Presidente della commissione ambiente Gennaro Oliviero, che proprio pochi giorni fa ha speso il nome per il commissario Foglia che si è insediato a capo del Consorzio Aurunco di Bonifica.
Un’altra assenza “pesante” è stata quella di Fulvio Bonavitacola, potente assessore regionale all’Ambiente e Urbanistica ed infine quella più sconcertante, ovvero quella del primo cittadino di Sessa Aurunca Silvio Sasso, vera parte in causa di questo annoso problema. Eppure, giorni fa, a seguito della denuncia fatta dai carabinieri per il ritrovamento di strane sostanze provenienti da aziende casearie adiacenti ai canali (molto probabilmente riconducibili a Cilento, anche se ha “chiarito” la sua posizione) si era arrivati addirittura ad una sorta di bonifica di quel materiale melmoso voluto soprattutto dal delegato all’ambiente Tommaso Fusco, anch’egli quest’oggi assente ingiustificato. I canali sono stati visionati, fotografati e ispezionati. La cosa più impressionante oltre all’enorme quantità di letame e rifiuti cancerogeni presenti nei canali, è stato vedere tutto e il contrario di tutto: a pochi metri l’incuria e l’abbandono totale delle istituzioni che portano ad incancrenire il sistema di scarichi, e dall’altro l’atteggiamento gaudente dei villeggianti che si bagnano in quelle che sembrano essere acque pulite ma che, in realtà, nascondono qualcosa di più complesso. In mezzo ovviamente il C.A.B., come collettore e contenitore di lamenti vari: un bersaglio da colpire ogni volta che si può, senza contare che in tal senso e soprattutto in questo momento è l’Ente che ha minor responsabilità vista la crisi che attanaglia l’Ente di Via delle Terme. Ultimo, ma non ultimo, è stato anche il sopralluogo fatto intorno alla zona di Pantano dove insistono circa 5000 abitazioni abusive (come da censimento della Regione di qualche anno fa) e che rappresentano uno dei più grandi drammi irrisolti del territorio aurunco. Ma di questo, ve ne parleremo a breve.