(f.n.) – Poche cose sono più nauseanti dell’ipocrisia, tra queste il doppiogiochismo con caduta libera nei liquami del pensiero… il tutto sovrastato dal ridicolo “organizzato”…prendi i simpaticoni che si sbattono il petto contro la direzione generale dell’Ospedale e poi “zittu zittu fanno e’ filosof” sui profili fb “bloccati” in cui si producono in post solidali, a lustro degli alluci dirigenziali, peraltro scrivendo inesattezze…ma anche questa è ordinaria amministrazione e non sposta più di tanto, il tono dell’umore, già sufficientemente provato…Fortunatamente siamo confortati dai commenti intelligenti…e siamo assolutamente d’accordo con chi sostiene che in un’Azienda ad Alta Specializzazione di Rilievo Nazionale, impiantare ad una vecchina di 104 anni un pacemaker, dovrebbe essere addirittura routinario, così come dovrebbe essere considerato “urbe et orbi” episodio di malasanità, la morte di un paziente per “complicanze da stato settico post intervento”. Ma…in questa sierra de l’aproximaciòn, tutto è capovolto affinché la Direzione Strategica non abbia problemi e goda di una buona visibilità…e gli interventi che il cittadino ha il diritto di pretendere “siano” nella normalità, diventano straordinari e la vergogna delle morti, troppe, per infezione, viene occultata mentre la denuncia/verità diventa l’ennesimo attacco ai fianchi di una direzione intemerata, il vile tranello alla gestione di un reparto che per qualità ed efficienza supera la Svezia, attacco che secondo qualcuno in vena di battute, avrebbe come “bieco” obiettivo un ritorno economico… Ahi smemoranda!, come se non fossimo stati noi a “beccare” una determina da 100mila euro che un manager compiacente di qualche anno fa, aveva destinato a qualche amico comunicatore… ma lasciamo pure a dimora, certe tristezze nelle vetrine barocche dei musei della sanità, lasciamole a macerare…assieme alle elucubrazioni ipotetiche sul significato di educazione e maleducazione e pensiamo piuttosto a cosa ci riserva il futuro…e cerchiamo di rispondere ad un pressante interrogativo che ultimamente ci assilla alla luce di tanti piccoli particolari ad incastro e solo apparentemente insignificanti: chi è il vero “comandante in capo dell’Aorn?, chi è che manovra i fili da un ponte di comando, che non risulta essere situato là dove tutti credono sia?, e cioè al terzo piano della palazzina bianca in fondo al parco?…Ecco il dilemma che in questo torrido mese di agosto, alla vigilia della romantica notte delle stelle cadenti, ci apprestiamo a studiare e, speriamo… a risolvere… Cercheremo di farlo con …educazione e se non ci riusciremo chiederemo una copia del galateo ai demitiani che, tra gli emissari politici in giro, sono tra i più “comme il faut”…Hasta la vista companeros!