di Carmine Eliseo
SAN PRISCO – I suoi funerali si sono svolti nella Chiesa Madre di San Prisco, dove faceva parte degli Accollatori e tutti gli anni portava a spalle il Santo Protettore. Molto devoto a Santa Matrona, Vito Giaquinto, alla quale aveva chiesto alcuni anni fa la grazia per sua moglie, anche lei colpita da un male incurabile, e che poi alla fine il Signore ha chiamato a sé, alcuni anni fa. Negli ultimi giorni Vito aveva capito che non era più possibile vivere nelle condizioni in cui si trovava, dopo che per una vita intera aveva lavorato alla Barilla quale responsabile della Manutenzione Generale, e poi aveva creato un’azienda presso la sua abitazione, a gestione familiare, con i suoi tre figli, Angelo, Antonio e Giovanni, mentre Domenica, l’unica figlia sposata in quel di Salerno, alla quale il papà era legatissimo. Il parroco don Enzo Di Lillo ha celebrato la Messa mettendo il risalto il ruolo di Vito, nonno legatissimo ai suoi nipoti e con un debole per il figlio Angelo, il discolo della famiglia che ultimamente era quello che si preoccupava di non far mancare tutto quello che occorreva al papà in termini di cura e che alcuni giorni avevamo incontrato presso la Farmacia Gravino e lui ci aveva detto testualmente: “Papà è stanco e non riesce più ad andare avanti, molto rassegnato e consapevole che da un momento all’altro deve andare dalla mamma che lo attende”. Tanti gli amici ed i parenti che lo hanno onorato fino ad accompagnarlo al cimitero e nel corteo qualcuno sussurrava: “Vito faceva i lavori a tutti anche a chi non poteva pagare il tutto in una sola volta, aspettando che il capo famiglia mensilmente prendeva lo stipendio o la pensione e le dava quello che poteva”. Ma chi lo piange più di tutti era il suo amico fidato, che dalla morte della moglie, non lo aveva lasciato più e Vito gli aveva dato alloggio presso la sua abitazione e con lui pranzava e cenava, quando tornava stanco dal lavoro insieme ai suoi figlioli.