di Pino Grazioli
RECALE – Senza fissa dimora e abbandonato dalle istituzioni. È la storia di Giuseppe D’Amico, rimasto solo al mondo ed incapace di prendersi cura di se’. Buttando anche la possibilità di cambiare vita: dopo aver ereditato circa 11mila euro, D’Amico ha perso tutti i soldi in una sala giochi, perdendo la lucidità e creando scompiglio durante la notte. Sono intervenuti i Carabinieri di Santa Maria e la Polizia di Marcianise assieme ad un’autoambulanza per mettere in pratica il TSO, ma è una pratica che deve essere autorizzata dal primo cittadino. Il ragazzo è scosso, non riesce a formulare delle frasi in un corretto italiano ma siamo riusciti ad ascoltarlo dopo essersi calmato: “Ho chiesto aiuto alle istituzioni – ci dice – ma non mi hanno aiutato, solo rimpiangere di essere nato. Vivo per strada da sei anni e non sono mai riuscito ad ottenere qualcosa da mangiare, il mese scorso sono stato massacrato di botte. Non è stata la prima volta che è
accaduto, per il solo gusto di farmi piangere lacrime di sangue”. Il ragazzo era un operaio; lavorava a Parma, ma ad un certo punto ha perso tutto. “Guadagno 280 euro al mese con la pensione di invalidità – ci rivela D’Amico – da quando mi sono fracassato la mano. Mi lavo dove posso, a volte negli spogliatoi di campi di calcio qui vicino”. Ha avuto l’occasione di rimettersi in piedi, ma la tentazione di volere di più e di riscattarsi non lo ha aiutato. Come nessun altro nel nostro territorio, per una storia di povertà che crediamo sempre lontane da noi ma che invece abbiamo a due passi da casa.