CASAGIOVE, AMENITÀ, CONTRADDIZIONI…SMEMORATI AL GOVERNO DELLA CITTÀ

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(f.n.) – Amenità e misteri all’ombra della Reggia, in quel di Casagiove, ridente cittadina del Sud…Siamo convinti che la memoria debba essere alla base di ogni ragionamento politico, per evitare comportamenti all’insegna dell’incoerenza, che minerebbero, irrimediabilmente, la credibilità dei protagonisti della vita cittadina, laddove ragionassero della “res publica” o addirittura dovessero pretendere di gestirla…Ed a tal proposito, ci chiediamo le motivazioni a monte di alcune decisioni e soprattutto come sia stato possibile che certe vicende, possano essere accadute ed accettate, nel totale silenzio assenso circostante. E facciamolo un passo indietro… via…è sempre salutare richiamare il passato e ragionarci su…è questione di apertura mentale…una sorta di acquafresh del pensiero…Ebbene… torniamo alla crisi dell’anno scorso al Comune ed al “rappezzo” finale, all’ombra dei soliti compromessi in mancanza dei quali, la politica, secondo la scuola di pensiero “qua la pezza e qua il sapone”,   sarebbe veramente troppo seria e noiosa… Ricordiamo che il 26 settembre del 2017 fu varata la nuova giunta che avrebbe consentito al giovane sindaco di rimanere in sella “a patti e condizioni”…Per arrivare al nuovo assetto politico rischiarono di andare in frantumi persino intere famiglie, al cui interno si agitavano ambizioni diverse…Ebbene… un condono vale pure una messa! Bè insomma chissà perché vengono in mente certe idee confuse che nel tempo proveremo ad assemblare…fatto è che le incongruenze dovevano decollare immediatamente… prendiamone una a caso… “perché proprio adesso?” direbbe qualcuno in maniera molto, ma molto superficiale…orbene…perché adesso??? Perché nell’aria aleggia odore di rimpasto di deleghe ed allora vorremmo che i cavalieri della tavola rotonda, avessero le idee chiare e la memoria vigile, ma soprattutto vorremmo che si svegliassero dal sonno, gli abitanti della ridente cittadina del Sud. Quando Mario Melone fu nominato assessore con delega ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica ed al Cimitero, il prode sostenitore della causa Corsale, chiese che un dipendente del Comune venisse trasferito dall’area funzionale n°4 all’area funzionale n° 3, cioè area tecnica…ipso facto…ma se dobbiamo far riferimento alle motivazioni riportate nella disposizione di trasferimento del prescelto, firmata dal segretario generale, prot. 15282 del 24 ottobre 2017, restiamo perplessi… Apprendiamo che “occorre far fronte alle criticità determinate dalla impossibilità di assicurare con regolarità anche adempimenti di natura ordinaria afferenti, in particolare, i servizi attualmente in capo all’area funzionale tecnica la cui direzione per far fronte alla carenza di organico etc. etc è affidata ad interim a funzionario tecnico in servizio e che è in fase di espletamento la procedura per la selezione di un dirigente…” e quindi non riusciamo a  spiegarci il motivo per cui, se vi era carenza di organico, si sia trasferita una impiegata dall’area funzionale tecnica n°3 alla area funzionale 1 per rimpiazzarla con un’altra unità…A quale carenza di personale si fa riferimento se  abbiamo sostituito un dipendente con un altro?,…abbiamo soprattutto fatto riferimento alle esigenze personali di qualcuno e non alle esigenze oggettive di un settore della pubblica amministrazione …giusto? Qualcuno potrebbe avanzare una eccezione…ma lo preghiamo di evitare di sommare una brutta figura alle precedenti…si taccia quindi, perché non finisce qui…Abbiamo motivo di ritenere infatti, che la stessa persona che è stata trasferita dall’area 4 all’area 3 provocando il trasferimento immotivato di un’altra dipendente, sarebbe stato oggetto di particolare attenzione  da parte dell’Amministrazione Comunale, che in data 31 marzo 2017, con delibera 36, circa sei mesi prima della costituzione della Giunta e  sette mesi prima del suo trasferimento, si costituiva parte civile in un procedimento penale per risarcimento danni, che lo riguardava, conferendo incarico legale all’avvocato Ugo Cepparulo… Allora…qualcuno che vuole fare il furbo a tutti i costi,  potrebbe dire: Mario Melone non era in Giunta ed inoltre, in quel periodo stava facendo footing,  in un’altra galassia, per tenersi in forma in vista della crisi,  pertanto non poteva essere necessariamente al corrente della delibera…e noi che abbiamo l’anello al naso, secondo i furbetti del quartierino borbonico, diciamo sì, va bene, in tal caso sarebbe colpevole di non essersi informato, ma…il sindaco?, lui c’era… non è vero?, e il segretario che ha firmato il trasferimento e partecipato alla riunione di giunta del 31 marzo?. Distratto? Noi consigliamo a tutti gli smemeorati della succursale di Collegno, la Citicolina, una fiala al giorno per due mesi, poi sospendere e riprendere…per la prossima farsa sarete tutti lucidi…La ricetta potrebbe farla Mario Melone…”casa e puteca”. Hasta la vista!