di Giovanna Longobardi
CASAGIOVE – Si rischia di essere ridondanti, ripetitivi e forse anche un pò antipatici…eppure crediamo che battersi per una buona causa non è mai tempo perso, soprattutto quando per evidenziare i problemi reali non c’è bisogno di una grande lente da investigatore. In diverse occasioni è stato rilevato lo stato di incuria e di quasi abbandono delle zone pubbliche del suolo casagiovese adibito al verde (parchi gioco e orti per gli anziani, per citarne alcuni). Non sapendo da dove iniziare stavolta, ci è sembrato lecito passare al vaglio le aree esterne delle strutture scolastiche, anche per dar voce a quanti quotidianamente implodono sapendo di essere materialmente inermi. Dopo un primo approccio, solo alla vista vi possiamo assicurare che si odono lontani gli echi delle belle parole… La cittadina di Casagiove ha di pertinenza almeno 5 strutture scolastiche che godono pienamente di “uno stato brado”. Tralasciando la storia complessa ed intramontabile della scuola Rodari-Aldo Moro, di cui si attendono senza troppa ansia gli inizi dei lavori di ripristino, ci inorridiamo alla vista di strati di manti erbosi che irrompono nell’asfalto consumato dei cortili e al cui interno si celano beni di ogni natura. Quelle aree che, come sanciscono le linee guida, risultano essenziali per svolgere attività fisica e gioco all’esterno e da cui i bambini di età prescolare e scolare trarrebbero un beneficio fisico e psicologico durante le belle giornate primaverili. Ma come è possibile tutto questo? Come è possibile che dopo due anni di amministrazione non si sia imboccata la strada giusta per rendere decorosa una città che dovrebbe iniziare proprio dalle scuole, e che invece reagisce pulendo e abbellendo le aiuole?! Le scuole, tutte, esternamente mancano di igiene e sicurezza, in una sola parola dignità. Il caso emblematico è ovviamente rappresentato dalla scuola elementare “E. Caruso” del rione Coccagna. Ma si sa, il singolo caso non fa testo. Così per non rischiare di generalizzare abbiamo perlustrato anche altri plessi e dobbiamo ammettere che il degrado esterno è il comune denominatore…addirittura nella scuola giornalisticamente più famosa del comprensorio, si nota in bella mostra anche un gradino della scala principale rotto, forse da tanto, ma gravemente senza che nessuno si preoccupi di evidenziarlo per la sicurezza dei piccoli alunni. Per non essere considerati dei visionari lasciamo parlare alle immagini che abbiamo raccolto, convinti che si giochi a tessere una tela come quella di Penelope. Casagiove città a misura di bambino, uno slogan o forse un’utopia come Ferdinandopoli.