SESSA AURUNCA – In una nota il segretario Regionale della Federazione Italiana Lavoratori Bonifica e Irrigazione UIL, Clemente Di Rosa, ha dichiarato:
“A seguito della pubblicazione su vari organi di stampa – cartacei e online – afferenti alle già note e spiacevoli vicende del Consorzio di Bonifica Aurunco, questa organizzazione sindacale si sente in dovere di precisare di non essere presente nel suddetto Consorzio, ma è pronta a rendersi disponibile per avvalorare una qualunque iniziativa mirata al confronto inteso a ripristinare le normali condizioni sia per i lavoratori, che per l’Ente deputato a servizio di Bonifica ed irrigazione a favore dei contribuenti e, in generale, del mondo dell’agricoltura, specie in questo periodo in cui sono già in atto diverse colture.
Lo scorso gennaio come sigla sindacale ci siamo adoperati unitamente alla FLAI CGIL e FLAI CISL chiedendo un incontro urgente con il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e siamo nella posizione di poter certificare che ad oggi non abbiamo ricevuto alcun tipo di riscontro. L’impasse in cui si è scivolati è destabilizzante, per questo ci teniamo a ribadire che si tratta di un’esigenza non solo per salvaguardare e tutelare i lavoratori, ma anche per soccorrere il mondo dell’agricoltura e dell’imprenditoria agricola di settore. Senza dimenticare che vige la Legge Regionale n.4 del 25/02/2003 “Nuove norme in materia di Bonifica Integrale”, corpus di misure utili ed interventi per i Consorzi di Bonifica, che a distanza di 15 anni si rivela uno strumento inadeguato a fronteggiare le criticità oggettive.
Durante la campagna elettorale, il Presidente De Luca ci assicurò che la vicenda dei Consorzi sarebbe stata affrontata e non elusa… Eppure, salvo un’iniziale interesse che ha apportato modiche dal punto di vista normativo, nella fattispecie nulla è stato tentato. Anzi, ci si limita a garantire interventi occasionali senza che di base si delinei una programmazione sostanziale per contrastare i problemi reali.
Basti prendere ad esempio il caso emblematico del Consorzio di Bonifica della Valle Telesina; dopo un arco di tempo ci circa 20 anni ancora in liquidazione, continua a produrre solo debiti, mentre ai dipendenti, allocati in alloggi di fortuna, vengono riconosciuti una tantum i dovuti compensi.
Il Consorzio di Bonifica Aurunco soggetto ad una ‘mala gestio’, nell’assurdità del suo trascorso è stato anche un organismo spugna che arrivò ad assumere oltre 200 dipendenti a tempo determinato, un surplus evidente per un territorio di 8 Comuni. Anche in quel caso, la Regione Campania (sigillata dalla Giunta Caldoro), pur avendo poteri di vigilanza non mosse un dito e, da allora, ancora oggi in quel comprensorio consortile rientrano ben 5 Comuni del basso Lazio.
Alla base di tutto ciò, siamo fermi nella convinzione che ai dipendenti a tempo indeterminato e agli avventizi del Consorzio di Bonifica Aurunco non si possono più prospettare e presentare soluzioni temporanee e a scadenza… la mancanza di stipendio non rappresenta un contingenza sfavorevole, ma un problema strutturale che assume un connotazione drammatica per le famiglie se si pensa che crea crescenti squilibri economici, disuguaglianze e difficoltà nel modulare un progetto di vita duraturo. (NON SI VIVE E SI MANGIA OGNI 4/5 MESI) . Abbiamo urgenza di ricevere soluzioni efficienti ed efficaci che non possono essere “SIC ET SIMPLICITER” una fusione con il Consorzio del Basso Volturno; si cadrebbe ancor di più nel ridicolo, visto che si tratta di un altro Ente oberato da debiti per un ammontare di qualche decina di milioni di euro.
Resta il fatto che ai sensi della vigente normativa i Comuni devono versare milioni di euro ai Consorzi e non lo fanno… quindi, bisogna porsi anche una domanda: “Come devono essere gestiti questi Consorzi?”
E’ impensabile che la Regione Campania invece di offrire soluzioni tangibili ad ampio raggio, si degni soltanto di affidare tra l’altro l’esercizio delle funzioni a dei consorzi di bonifica a società regionali!
Siamo oramai giunti al paradosso, per questo chiediamo senza mezze misure che venga varata una normativa che riorganizzi i Consorzi di bonifica dando garanzie e certezza non solo ai lavoratori e ai contribuenti, ma a tutto il comparto dell’impresa agricola che storicamente è sempre stato il motore trainante dell’economia ella nostra Regione. Non possiamo aspettare che vi mettiate comodi, e non possiamo più aspettare….ci vuole una nuova Legge che regoli la materia gestionale dei Consorzi di Bonifica. Da parte nostra la disponibilità ad un prolifico confronto e ad una dialettica aperta con una classe politica che finalmente ascolti le vere istanze dei lavoratori.