di Giovanna Longobardi
“Non smettere mai di credere nell’universo”. Recita così la voce femminile a chiusura del trailer del film Era giovane e aveva gli occhi chiari, per la regia di Giovanni Mazzitelli e prodotto dalla CinemaFiction, centro di Produzione e Formazione Cinematografica di Napoli; nuova ed entusiasmante pellicola distribuita dalla SMC e in arrivo nelle sale della Campania e delle maggiori città italiane il prossimo giovedì 29 marzo. Un’esperienza cinematografica intensa che gli attori, veri outsider del panorama artistico italiano, definiscono come un viaggio assoluto verso se stessi. A raccontarci la nascita di questo lavoro, basato sull’omonimo libro scritto proprio da Giovanni Mazzitelli e per scelta ancora inedito, è il giovane attore Mario Di Fonzo, che all’interno del film si presenta al pubblico come “X”, un personaggio senza nome.
“Abbiamo deciso di essere generici per consentire allo spettatore di potersi identificare liberamente, senza vincoli di sorta” dichiara Mario Di Fonzo, che è approdato al cinema dopo essersi formato presso l’Accademia d’Arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli per poi sbarcare a Roma ed inseguire quello che lui stesso ha vissuto come un “cinema troppo veloce in cui vige un sistema senza regole”. Ma la sua idea del saper fare cinema è sempre stata dettata da una natura diversa, in cui l’attore oltre alle proprie capacità deve saper incarnare la responsabilità essenziale che ha nei confronti sia della rappresentazione artistica che dello spettatore. Per Mario Di Fonzo, 34enne nato e cresciuto a Caserta, questa pellicola rappresenta una risposta netta allo star system: Era giovane e aveva gli occhi chiari, è un film di giovani, appunto, in cui imperversa la ricerca della felicità avvertita come una verità spirituale insita nell’equilibrio delle cose.
Un progetto realizzato in definitiva con un budget contenuto, in controtendenza rispetto alle grandi produzioni, e che nel frattempo ha già partecipato a diverse rassegne cinematografiche nazionali ed internazionali aggiudicandosi ben 16 premi. La materia prima di questo successo è di sicuro la passione, sentita, respirata e trasformata sul set in una grande domanda sull’amore e sui significati delle esperienze dettate dalle scelte. “Uno degli obiettivi del film è mostrare la vita da un altro punto di vista, più affascinante e forse più pericoloso. Del resto l’amore si basa proprio sul rinunciare alla tranquillità e rischiare tutto” spiega Giovanni Mazzitelli, che con grande sensibilità svela gli aspetti romantici che tracciano il valore di questa produzione, ancor più resa valida dalla complicità e dalla determinazione dell’intera troupe tra tecnici e attori formata da anche dai giovani del Master in Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa. Mario Di Fonzo impegnato dal 2015 sul set insieme ad Alice Pagotto, Federica de Benedittis, Carola Santopaolo, Iole Casalini, Tonia De Micco, Orazio Cerino e Flavia Gatti, lo ha siglato come un progetto-laboratorio dove ogni singolo individuo ha saputo rendersi parte di un tutto per dar voce ad un pensiero e ad un messaggio trascinante. Era giovane e aveva gli occhi chiari è un film di fuga dagli aspetti materialistici del reale, che accenna al cinema di Woody Allen e, guardando in casa nostra, a Nanni Moretti; una pellicola girata in diverse locations (Roma, Vietri, Miseno, Eboli, Portci, Ercolano e Napoli) e che ha goduto anche dell’apporto di nomi già consolidati del nostro vivaio artistico, quali Fabio De Caro, Giacomo Rizzo, Tina Femiano e Silvia Luzzi.
Tutto definito in ogni dettaglio, così anche la scelta dei luoghi…infatti, la meraviglia di questo film, che inneggia contro ogni stereotipo, è racchiusa nella bellissima cornice di Napoli, regalando al pubblico angoli suggestivi di una città piacevole e caratteristica, lontana dalle ingiurie mediatiche di cui è vittima. Un modo autentico per restituire dignità alla nostra cultura e perché no alla nostra terra.