(f.n.) – Meditate gente…meditate…e soprattutto soffermatevi sui particolari ed imparate ad approfondire…Sulla nostra superficialità giustificata da quintali di buona fede, sono passati decenni e decenni di “prese per i fondelli” ad opera di molti …ma pensiamo sia venuto il momento di mettere un freno…a cominciare dalla doverosa attenzione che merita la Delibera n. 248 del 27.2.2018 a firma del direttore generale dell’Asl Mario De Biasio. Ricordiamo che l’Asl vuole appaltare ed esternalizzare attraverso cooperative o onlus che dir si voglia, le attività di assistenza psico-fisica dei migranti adducendo a motivazione “….la persistenza di situazioni di difficoltà da parte dei migranti nell’accesso ai servizi sanitari del territorio nel ricevere adeguata assistenza sanitaria (sic!)”. L’appalto ammonterebbe alla ragguardevole cifra di 900.000,00 euro! Ora, alla luce della miriade di progetti regionali che stanno contrassegnando per lo più tutti servizi assistenziali e di prevenzione dell’ente sanitario locale, con formule dubitative anche per quanto riguarda le assunzioni dei vari CO.CO.PRO,., questa dell’assistenza ai migranti è la dimostrazione plastica di come stia cambiando il modus agendi degli amministratori della res publica. Le pratiche clientelari e del malaffare, non più esercitate attraverso le gare di appalto per i vari servizi, poiché attenzionate dall’ANAC, vengono elaborate attraverso progetti costruiti su misura, per favorire evidentemente l’assunzione di figli, nipoti e amici dei vari dirigenti di cui tanto abbiamo ampiamente trattato e, al contempo, rimpinguare lo stipendio dei vari staff impegnati negli stessi progetti. E tornando all’appalto per l’assistenza ai migranti, ricordiamo che l’Asl da anni aveva istituito servizi ad hoc, tanto è vero che con l’Ufficio STP (stranieri temporaneamente presenti) aveva addirittura ottenuto una menzione speciale già nel 2000. A dimostrazione di ciò, ripetiamo che nel vigente Atto Aziendale dell’Asl Caserta, approvato circa due mesi fa dalla Giunta Regionale della Campania, vi è un capitolo specifico dedicato proprio alla “Assistenza Territoriale rivolta agli Stranieri” con tutte le sue brave articolazioni e modalità di applicazione. La prova provata sono le dettagliate “procedure per l’assistenza sanitaria agli immigrati” pubblicate nell’Albo Pretorio dell’Asl nei cui “schemi sono indicate le procedure da applicare per garantire l‘assistenza sanitaria agli immigrati nelle varie condizioni di soggiorno. Sono inoltre riportati alcuni casi particolari che determinano difficoltà in relazione ai diritti sanitari esigibili”. Inoltre, e qui De Biasio dovrà dare spiegazioni in merito all’adozione in solitario della delibera milionaria, esiste persino un Guida ai Servizi per Migranti datata addirittura 2017! La Guida, dobbiamo ammetterlo, è di rara completezza e chiarezza, al punto tale che prevede l’assistenza anche per minori accompagnati o non accompagnati; prevede l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno, senza comportare alcun tipo di segnalazione all’Autorità di Pubblica di Sicurezza. L’assistenza sanitaria per chi è privo di un regolare permesso di soggiorno, in Italia, viene garantita, per ciò che concerne le cure essenziali o urgenti, ancorché continuative, attraverso l’attribuzione di un codice STP (straniero temporaneamente presente), che ha una durata di 6 mesi. Il codice viene attribuito la prima volta che lo straniero richiede delle prestazioni sanitarie presso le strutture sanitarie ad accesso diretto dell’Asl (ambulatori STP-ENI, Centri Vaccinali, Consultori Familiari, Ser.T.) o il Pronto Soccorso Ospedaliero similmente al codice E.N.I. I servizi di assistenza sanitaria garantiti agli stranieri senza permesso di soggiorno vengono, quindi, dettagliatamente elencati, come sono dettagliatamente elencati tutti gli ambulatori distribuiti e previsti in tutti i Distretti Sanitari dell’intera provincia. Naturalmente avendo già previsto personale e mezzi necessari. Da qui i dubbi e le perplessità intorno ad un appalto da 900.000,00 euro che si avvarrebbe dei fondi europei per servizi già resi ed assicurati ormai da decenni. E, se così non fosse, sarebbe obbligatorio chiamare in causa il Servizio Trasparenza e Corruzione onde chiarire come sono stati spesi in tutti questi anni gli stanziamenti per garantire gli ambulatori STP. E’ appena il caso di sottolineare che dalle parti dell’Asl si continua a tacere e non è un buon segno…Arroganza?, strafottenza?, certezza di essere immuni da peccato?, chissà…una cosa è certa, chiara ed adamantina…Un finanziamento di un milione di euro circa rivendica spiegazioni esaurienti, perché nella nostra terra vi sono sacche di orgogliosa povertà, anse di miserevole dignitosa sopravvivenza e soprattutto la nostra ostinazione ad andare fino in fondo indipendentemente dalle attese che forse qualcuno si sogna di dover rispettare perché questa orrenda campagna elettorale non è ancora terminata. Ma vergognatevi!