di Prospero Cecere
CASERTA – Una brutta storia, una parentesi di criminalità organizzata che dal 2013, in base alle rivelazioni di Armando Fava oggi collaboratore di giustizia, ha svelato l’intreccio di affari illeciti della droga provenienti dalla provincia di Napoli che aveva trovato facile consumo anche nella città di Santa Maria Capua Vetere con una ordinanza di custodia cautelare che ha visto 26 persone indagate. Davanti alla 34esima sezione del Gup di Napoli presidente Luisa Toscano stamattina il pubblico ministero della Dda di Napoli Luigi Landolfi ha esposto la sua requisitoria.
Dei 26 imputati soltanto undici hanno scelto il rito abbreviato mentre per gli altri indagati è stato richiesto il rinvio a giudizio. E’ l’inchiesta dello spaccio e vendita di droga nell’area dei punti più vissuti della città di Santa Maria Capua Vetere come scuole, piazze, bar frequentati da centinaia e centinaia di giovani che al modico prezzo di 20 euro ricevevano in cambio bustine di sostanze stupefacenti dove la camorra faceva i migliori affari.
Per Gaetano Crocetta il pm ha chiesto 18 anni di reclusione stessa pena per Luigi Natale e D’angelo Tommaso assistito dall’avvocato Francesco Nacca. Dodici anni di reclusione sono stati chiesti per de Paris Agostino, Mirko Ferraro, Massimo Faella, Carmela Liccardo, Romano Rosa, Vitiello Valerio. Otto anni sono stati richiesti per Pondo Ewa cittadina Polacca inserita anche lei nell’organizzazione. Interessante la richiesta di condanna nei confronti di Armando Fava per il quale è stata chiesta la assoluzione per l’articolo 74 ma è stata comunque richiesta condanna per altri capi di imputazione in anni 1 e mesi sei. Per tutti gli altri è stato richiesto il rinvio a giudizio e nella prossima udienza il gip si pronuncerà con sentenza. In aula erano presenti gli avvocati Angelo Raucci, Luigi Scorpio, Gerardo Marrocco, Alberto Martucci, Giuseppe De Lucia, Michele di Fraia, Fernando Maria Pellino, Francesco Nacca.