CASERTA – Un service dedicato ai detenuti delle carceri di Arienzo e Carinola, nel segno del tema Distrettuale “Battiti per l’Umanità: accendi i cuori e trasforma i battiti in azioni di pace”. È il progetto del Club “Inner Wheel Terra di Lavoro”, fortemente voluto dalla Presidente Gabriella Amato, che nasce da un percorso di sensibilizzazione sulle criticità del sistema penitenziario italiano.
L’incontro con Paolo Tortiglione di “Antigone”, associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale, ha aperto gli occhi del club sulla situazione critica delle carceri italiane, suscitando tra le donne del Club un forte coinvolgimento emotivo. La risposta non si è fatta attendere: i fondi raccolti durante il tradizionale mercatino di Natale e del vintage sono stati interamente devoluti per finanziare i pranzi natalizi nelle carceri del territorio casertano, organizzati in collaborazione con la “Comunità di Sant’Egidio”.
Grazie ad Antonio Mattone, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per le carceri in Campania, le volontarie hanno avuto l’opportunità di entrare negli istituti penitenziari di Arienzo e Carinola, partecipando attivamente alla preparazione e al servizio dei pranzi di Natale per i detenuti. Un gesto che ha permesso loro di confrontarsi con la realtà degli “ultimi”, gli individui invisibili alla società. Persone senza familiari, che di rado ricevono visite, compresi i tanti giovani immigrati isolati dalla barriera linguistica.
L’iniziativa di Inner Wheel Terra di Lavoro non si limita all’assistenza immediata, ma si propone di “accendere un faro” sulle condizioni delle carceri italiane. È importante – sottolinea la Presidente Amato – superare la visione del carcere come mero luogo di pena, promuovendo invece un approccio orientato alla rieducazione e al recupero dell’umanità perduta. Quello messo in campo è un passo significativo verso una maggiore consapevolezza sociale e un invito all’azione per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, nella convinzione che una società civile debba impegnarsi per il recupero e la reintegrazione di tutti i suoi membri.”
Il progetto ora andrà avanti con altre iniziative, che includeranno il sostegno ad attività di formazione per i detenuti, indispensabili per fornire competenze che facilitino il graduale reinserimento in società, e corsi di italiano per i detenuti stranieri. La speranza ulteriore è che un numero di persone sempre maggiore sia in grado di comprendere che la perdita della libertà personale non costituisce in alcun modo una giustificazione per la perdita della dignità. Il sovraffollamento delle carceri, così come la presenza di celle che presentano ancora i sanitari a vista, costringendo i detenuti a rinunciare al proprio pudore, rappresentano condizioni inaccettabili per la tutela dei diritti umani.