PARCO SARACENO…VERSO IL SILENZIO

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   –   di Francesca Nardi   –                                                           

parco saraceno PARCO SARACENO...VERSO IL SILENZIODa quindici anni il pericolo di un crollo improvviso, incombe su Parco Saraceno giustificando… di ordinanza in ordinanza, l’indifferenza del mondo che vive al di là del recinto virtuale, che isola quella che, forse, è l’unica comunità che ha saputo tradurre il significato di una parola in reale convivenza…Dopo lo sgombero pacifico del 2018, le famiglie rimaste aggrappate allo scheletro di quello che fu il sogno dei Coppola, prima di oggi erano soltanto 15, un grappolo di voci, suoni e disagio che non aveva voluto staccarsi da Parco Saraceno…E nella piccola comunità rimasta a decorare le rovine con i colori della vita ostinata, c’era Gelsomina Palomba, la bellissima bambina di ieri, la fatina riccioluta dai colori di Biancaneve, afflitta da tetraparesi spastica. Qui avevano trovato una grande famiglia, la sua mamma Sofia e il suo papà Salvatore che, per la sua piccola principessa ed i suoi diritti negati, era perennemente in lotta contro il mondo…Salvatore era rimasto, nonostante le avversità di un’ esistenza travagliata, un guerriero, amareggiato dalle delusioni, disincantato da quella che lui considerava l’inerzia cronica delle istituzioni e la passività dei servizi sociali, ma pronto ogni giorno a ricominciare la sua battaglia contro tutti…finché un giorno assai triste, forse la sua ribellione contro l’altrui indifferenza fu così disperata, da spezzargli qualcosa dentro…dentro quella forza ormai logorata. Era il 18 ottobre del 2021 quando quell’uomo grande e grosso, dopo un alterco con la vicina di casa, che gli aveva causato un grave malore, si spense, lasciando la sua piccola e la sua adorata moglie a combattere in solitudine contro le avversità…Intanto, fuori dal dolore che incombeva in quella piccola casa, il Parco Saraceno nella sua artistica fatiscenza, continuava ad offrirsi alle telecamere della Rai, al servizio fotografico di un artista della materia, alla curiosità di un regista in cerca di ispirazione…Le macerie grigiastre che si aprivano come suggestive finestre sul mare, diventavano muse d’occasione, destinate ad offrire un senso alle voragini della fantasia… Il disagio delle famiglie, le malattie, il dolore, le privazioni forzate, non facevano parte del gioco perverso della notizia che rivendica la coreografia dell’abuso e dell’abusivismo, della droga, dell’illecito…perché la notizia deve interessare, colpire ed affondare morbosamente nel nostro immaginario e a differenza della pietas, l’immagine ha bisogno del lenzuolo sporco di sangue sul cadavere, e se spunta la mano con tracce della violenza compiuta, l’attenzione è assicurata… Allora, l’umanità che respirava a Parco Saraceno veniva citata esclusivamente per la sua presenza illegittima, ogni qualvolta per interrompere l’eccesso descrittivo del macilento, si iniziava con la sussiegosa condanna dell’intollerabile presenza abusiva di gente che viveva di espedienti e malaffare…Non era così o almeno non era sempre così, ma è così che funzionava…fino a ieri quando l’ordinanza sindacale del primo cittadino di Castelvolturno, Pasquale Marrandino ha ordinato lo sgombero nell’arco di 48 ore delle 15 famiglie a causa del rischio crollo di diverse palazzine. Ciò che fa sorridere è la perentorietà senza sconti di oggi, dopo anni ed anni di indolenti, flaccidi governi cittadini specialisti nelle mission interrotte e nei buoni propositi lanciati in orbita come missili destinati a schiantarsi a mezza strada…Anche Gelsomina che non è più una bambina, come ieri,  e la sua mamma, questa volta andranno via dal Parco Saraceno, dove rimarrà a dimora tra le scaglie di intonaco, il respiro di Salvatore, quel suo papà che non aveva paura di nulla e che anche oggi avrebbe reso più leggero il peso di questo momento, alla sua mamma…La sua mamma, quella donna bionda e mite che aveva chiesto almeno un giorno in più, per preparare le cose utili a Gelsomina e avvolgere la storia attorno alle memorie di una vita. No, non è possibile. Dovrete sgombrare entro domani! (cioè oggi), Il sindaco avrebbe detto con una certa partecipazione che i disabili presenti al Parco che dovrebbero essere soltanto due, avranno, nella circostanza, tutte le attenzioni del caso e noi…lo speriamo davvero. Hasta la vista!

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