CASERTA – “La Reggia di Caserta non è una comparsa: basta relegare la città a ruolo secondario”
La recente decisione di Luciano Ligabue di utilizzare la splendida cornice della Reggia di Caserta per girare immagini promozionali, per poi abbandonare la città e convocare la conferenza stampa a Napoli, rappresenta un evidente esempio di come Caserta venga sistematicamente relegata a un ruolo secondario, nonostante il suo straordinario patrimonio culturale e artistico.
La Reggia di Caserta, sito UNESCO e capolavoro dell’architettura mondiale, non è solo uno scenario da cartolina, ma il simbolo di una città che merita rispetto e attenzione. La scelta di spostare l’evento mediatico principale a Napoli evidenzia una dinamica che da anni penalizza Caserta, schiacciata dall’ingombrante vicinanza del capoluogo campano. Questo “napolicentrismo” non solo danneggia l’immagine della città, ma ha conseguenze concrete sul turismo: Caserta diventa una meta di passaggio, un luogo da visitare senza realmente viverlo, senza trasformare i visitatori in ospiti, e senza generare un impatto positivo duraturo sull’economia locale.
Mi chiedo: perché non organizzare la conferenza stampa proprio a Caserta, restituendo visibilità e centralità alla città e al suo straordinario Palazzo Reale? La Reggia, scelta da Ligabue per la sua bellezza e unicità, meritava di essere il cuore dell’evento, non una comparsa sacrificabile.
Caserta è stanca di essere sfruttata come una scenografia, senza ricevere la giusta attenzione. Il nostro patrimonio non può essere un semplice sfondo per progetti che poi deviano l’attenzione verso altre realtà. Questa è un’occasione mancata non solo per la città, ma per tutto il territorio, che avrebbe potuto beneficiare di un evento capace di accendere i riflettori su una delle sue eccellenze.
Invitiamo gli artisti e i promotori culturali a considerare con maggiore sensibilità e rispetto le città e i luoghi che scelgono di coinvolgere nei loro progetti, evitando dinamiche che continuano a penalizzare Caserta. CASERTA merita di essere il centro, non il margine