“NOMINARE UNA COMMISSIONE D’ACCESSO A CARICO DELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CASERTA E DELLA DISCIOLTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIGNATARO MAGGIORE”
Riceviamo dal giornalista Enzo Palmesano la seguente nota:
“Con un documento depositato al protocollo della Prefettura, Enzo Palmesano, giornalista professionista vittima di reato di tipo mafioso, avversario politico della massoneria, ha chiesto – riferisce un comunicato stampa – “al Prefetto di Caserta e al Ministro dell’Interno di valutare se esistano le condizioni per nominare una Commissione d’accesso a carico dell’Amministrazione provinciale di Caserta e della disciolta Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore”. Informata anche la Commissione parlamentare antimafia.
Indagato per gravi reati dalla magistratura, il sindaco di Pignataro Maggiore (famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera della camorra”) e Presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta, Giorgio Magliocca, si è dimesso da entrambe le cariche. Indagato con Giorgio Magliocca pure il dirigente comunale pignatarese Baldo Marcello, magliocchiano di ferro e cognato del pericoloso boss della camorra Pietro Ligato.
Giorgio Magliocca, inoltre, non è estraneo a rapporti con soggetti appartenenti ad ambienti massonici, la cui rilevanza – a giudizio di Palmesano – “andrebbe approfondita nelle vicende oggetto di indagini e nel resto del discusso esercizio del potere magliocchiano al Comune e alla Provincia”.
Il comunicato riferisce, inoltre, che Palmesano ha allegato alla sua istanza un volantino diffuso in data 18 settembre 2021 in 700 copie per le strade di Pignataro Maggiore (da solo), con il titolo: “La campagna elettorale della famiglia Lubrano-Nuvoletta”. Volantino che si rese necessario perché la testata giornalistica locale – alla quale Palmesano collaborava – www.caleno24ore.it, decise di auto -silenziarsi mentre si occupava dei rapporti tra politica e camorra, come aveva sempre fatto. Una preoccupante e sintomatica coincidenza sulla quale varrebbe la pena indagare.
Ecco il testo del volantino di Enzo Palmesano:
“LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA FAMIGLIA LUBRANO-NUVOLETTA
A Pignataro Maggiore (CE), famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera dei clan”, in vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021, numerosi esponenti della potente famiglia Lubrano-Nuvoletta hanno espresso pubblicamente con i “mi piace” su Facebook il loro sostegno alla lista “Ricoloriamo Pignataro – Giorgio Magliocca sindaco”. Sostenitori che sono figli, nipoti, parenti dei defunti capimafia consuoceri Vincenzo Lubrano e Lorenzo Nuvoletta, referenti dei “corleonesi” di Totò Riina in Campania. Ai Lubrano-Nuvoletta si sono aggiunti i loro amici, tifosi, prestanome e associati per delinquere di stampo mafioso.
Tale inquietante sostegno non è stato respinto da nessuno dei componenti della lista “Ricoloriamo Pignataro – Giorgio Magliocca sindaco”, nemmeno dal sindaco uscente Giorgio Magliocca (Forza Italia) che da presidente della Provincia di Caserta fa parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con il Prefetto, il Questore e i Comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Silenzio anche da parte dei candidati che si fregiano della divisa di carabinieri, poliziotti e ufficiali dell’Esercito.
Neppure i candidati dell’altra lista in campo, “Mazzuoccolo sindaco – Aria Nuova – Ambiente – Cultura – Territorio”, hanno fatto conoscere il loro pensiero sulla pesante campagna elettorale della famiglia Lubrano-Nuvoletta. Il loro silenzio è altrettanto grave.
Io sono un giornalista professionista, vittima di reato di tifo mafioso, non voglio piegarmi all’omertà imperante, mentre è in corso la minacciosa manovra politico-mafiosa per mettere a tacere tutta la stampa; e i giornalisti pignataresi sono esposti a pericoli mortali. Ho pertanto già inviato una denuncia alle forze dell’ordine, alla magistratura e al ministro dell’Interno facendo i nomi di numerosi soggetti riconducibili alla famiglia Lubrano-Nuvoletta che si sono espressi politicamente in questa campagna elettorale”.