OSPEDALE, TURNI FUORI CONTROLLO IN NEURORADIOLOGIA, IL NURSIND SCRIVE AL DG

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Il Segretario provinciale NurSind Antonio Eliseo

Il segretario provinciale del Nursind Antonio Eliseo ha inviato una nota al Direttore Generale, al Direttore Sanitario, al Direttore OPSOS, al Direttore. Neuroradiologia, al SITRA ed alla Coordinatrice della Neuro-radiologia avente per oggetto: Turni di Reperibilità

“La reperibilità rappresenta una misura organizzativa adottata per garantire la continuità assistenziale in situazioni straordinarie o emergenziali – si legge nella nota – Durante i turni di reperibilità, il personale infermieristico deve essere disponibile a intervenire prontamente, fuori dall’orario di servizio ordinario, qualora richiesto.  Tuttavia, tale modalità lavorativa deve rispettare i limiti normativi dettati dalla normativa comunitaria e nazionale oltre a quelli contrattuali, assicurando al personale condizioni di lavoro sicure e dignitose. Il burn out, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una sindrome correlata allo stress cronico da lavoro, è particolarmente diffuso tra il personale sanitario. Esso si manifesta con sintomi di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta capacità professionale, spesso derivanti da carichi di lavoro eccessivi e dalla mancanza di adeguati tempi di recupero psicofisico. Il recupero psicofisico (che non si evince nei turni che alleghiamo) risulta una necessità imprescindibile per gli infermieri ma per gli operatori tutti, i quali operano in contesti di alta pressione.  Assicurare periodi di riposo regolari e conformi alla normativa è fondamentale per preservare la salute degli operatori e garantire un’assistenza sicura ed efficace ai pazienti.  Presso l’Unità di Neuroradiologia sono emerse gravi problematiche relative alla gestione dei turni di reperibilità del personale infermieristico, in contrasto con quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) e dalla normativa vigente. Chi avalla questi turni con la propria firma, dimostra quale sia la considerazione che essi hanno per le proprie risorse umane.  In particolare, nei turni che si allegano la norma diventa carta igienica: 1) Non conformità ai limiti contrattuali. I turni di reperibilità attualmente programmati non rispettano le disposizioni contrattuali, che prevedono una pianificazione regolare e sostenibile. Non è previsto un adeguato recupero compensativo per il personale chiamato in servizio durante il turno di reperibilità, in violazione di quanto stabilito dal CCNL. 2) Carichi di lavoro eccessivi. Alcuni infermieri si trovano a lavorare fino a 24 ore continuative, sommando il turno ordinario e la reperibilità. Questa situazione non garantisce il rispetto del diritto al riposo minimo di 11 ore consecutive tra due turni, come previsto dal Decreto Legislativo 66/2003, determinando un sovraccarico fisico e mentale per il personale. 3) Assenza di recupero psicofisico L’assenza di un periodo di riposo adeguato dopo turni prolungati impedisce il recupero psicofisico degli operatori, aumentando il rischio di errori, incidenti sul lavoro e sviluppo di sindromi di stress da lavoro correlato  Alla luce delle criticità sopra esposte, si chiede di: – Verificare e riorganizzare i turni di reperibilità; Garantire che la pianificazione dei turni sia conforme al CCNL e alla normativa vigente, con una distribuzione equa e sostenibile tra gli infermieri; Limitare la durata massima delle ore lavorate, evitando la combinazione di turni ordinari e reperibilità che superino le 12 ore consecutive; Assicurare il recupero compensativo; Prevedere il recupero compensativo obbligatorio per il personale chiamato in servizio durante la reperibilità, come previsto dalle norme contrattuali. Applicare il riposo minimo di 11 ore consecutive tra un turno e l’altro La situazione attuale presso l’Unità di Neuroradiologia non solo contrasta con le disposizioni contrattuali, ma mette anche a rischio la salute degli infermieri e la qualità dell’assistenza ai pazienti. È indispensabile adottare misure immediate per riequilibrare i carichi di lavoro, rispettare i diritti del personale e prevenire il rischio di burn out. A conferma di tutto quanto sopra esposto si ricorda che la sentenza di Cassazione Civile sezione Lavoro N.21934 del 21 luglio 2023, dichiara legittimo il risarcimento al lavoratore per l’imposizione di eccessivi turni di reperibilità”.