CASERTA – Una sinergia istituzionale per dare una spinta al comparto agro alimentare che rappresenta ancora oggi un motore forte per l’economia del nostro territorio: è questa la sfida lanciata dalla Uila Uil di Caserta in occasione del convegno che si è celebrato al Belvedere di San Leucio. Il segretario generale Gaetano Laurenza ha evidenziato come il fenomeno della cosiddetta ‘Terra dei fuochi’ abbia colpito in maniera decisa il mondo agricolo. «Nonostante interessi appena il 4% del nostro territorio – ha sottolineato il segretario generale della Uila Caserta – le imprese sono state costrette a svendere i loro prodotti a colossi del Nord o esteri che, a loro volta li hanno immessi sul mercato a prezzo pieno tagliandoci chiaramente fuori da ogni logica di guadagno». Ad entrare nel dettaglio è Teresa Scalaprice, segretaria Uila Caserta nella sua relazione. «Il settore ha subito un ulteriore calo dalla pandemia in poi – ha evidenziato – pagando anche l’aumento del costo dell’energia. Nonostante tutto, la presenza di realtà importanti sul nostro territorio sul piano industriale e la ricchezza delle produzioni ci devono far guardare con ottimismo al futuro». La Uila indica in maniera chiara la strada da seguire. «Il Green deal Europeo è un’occasione che non dobbiamo lasciarci sfuggire perché mette al centro delle linee di sviluppo l’agro alimentare – ha detto Scalaprice – attraverso la forza istituzionale di tutti gli attori del territorio dobbiamo essere in grado di rilanciare il comparto attraverso le nuove tecnologie e il rispetto dell’ambiente». Una sfida che fa già sua il sindaco di Caserta e il presidente dell’Anci Campania Carlo Marino. «Con la Uil e con il suo segretario Sgambati siamo impegnati da tempo a costruire una rete istituzionale solida per promuovere modelli di sviluppo – ha detto – La crescita dell’agricoltura deve essere un’ occasione di pil sociale termine che racchiude coesione e collettività». L’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo ha sottolineato come il governo De Luca sia impegnato ad accompagnare questo processo di cambiamento. «E’ una fase delicata per il comparto che ha bisogno di innovazione per vincere le nuove sfide intesa anche come un cambiamento dei metodi di lavoro – ha spiegato – in molte aziende manca l’approccio imprenditoriale che si rivede nei grandi gruppi. Oggi l’agricoltura è cambiata e non si può chiedere solo alle istituzioni di risolvere i problemi». Emilio Saggese, segretario regionale Uila Campania ha, invece focalizzato l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, sulla competitività lanciando due importanti sfide. «Gli enti bilaterali possono diventare lo strumento per assumere gli immigrati che attraverso i flussi trovano impiego nelle aziende – ha dichiarato – serve poi un piano mirato alla prevenzione della corruzione per favorire la trasparenza anche in agricoltura che aiuterebbe le piccole aziende agricole e familiari». Dal segretario generale della Uil Campania Giovanni Sgambati arriva un appello alla mobilitazione contro il governo. Prezioso il contributo del direttore dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari Salvatore Schiavone che ha fatto una panoramica sulle frodi alimentari. «I rischi maggiori arrivano dal web – ha detto – dal dopo pandemia un altro problema che ci siamo trovati di fronte è quello delle cosiddette pratiche sleali che vanno a compromettere la concorrenza. Per incoraggiare a segnalare queste pratiche, abbiamo introdotto la denuncia anonima». A chiudere i lavori Enrica Mammucari Segretaria Generale Uila Nazionale. «Oggi l’agricoltura è talmente importante che la si può intendere come multifunzionale in quanto oltre alla sua funzione primaria di produrre cibo, l’agricoltura può e deve anche disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio, offrire servizi alla collettività – ha chiosato -C’è necessità di imparare a gestire in maniera sostenibile le risorse, contribuire alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali e garantire la sicurezza alimentare e la buona occupazione». Ai lavori hanno partecipato tra gli altri anche Pietro Fusco, CEO di Cirio Agricola, Salvatore Ciardiello presidente di Copagri Regione Campania, Vincenzo Argo presidente Confagricoltura Caserta.