– di Francesca Nardi – Sono perfettamente d’accordo con chi guardandomi di sbieco, abbozza un tiratissimo…“con tutto quello che succede nel mondo ed il pericolo che, a quello con la kippah, gli giri per traverso e non sai come va a finire, tu parli di cucina?” Già…e alla critica sdegnosa, aggiungerei anche lo scuorno in progress, del soffitto di alcune scuole primarie casertane che, da un momento all’altro, potrebbe crollare sui banchi…e molto altro, che solo a pensarci, provoca sfinimento energetico senza ritorno ma… proprio non si può fare a meno di correggere il tiro “culinario” del momento e dare a Cesare quel che è di Cesare, o no? Ebbene, con tutto il rispetto per la pizzeria di Briano, che, a quanto si riporta, è stata visitata dallo stellatissimo Chef Alessandro Borghese, è appena il caso di evidenziare che mercoledì scorso, la star di cui sopra, intorno alle ore 14, pranzava assieme alla sua squadra, nel locale interno di “Trattoria Caprese” a Via Roma…incidentalmente al tavolo dietro alle mie spalle. Mi ero accorta di una strana atmosfera, per così dire febbrile, frizzante e soprattutto delle occhiate, tra l’assassino ed il languido, che la cassiera, una formosa e bella fanciulla in modalità scuola napoletana fine ottocento, lanciava come proiettili dum dum…oltre l’ostacolo delle mie spalle… Ad un certo punto, nonostante stessi parlando da un pò, in perfetta solitudine… come fai a non girarti, visto che, persino i tuoi commensali, da un quarto d’ora si muovono, bisbigliano, si danno di gomito e a colpi di “è lui è lui”, si sono “dimenticati” che il personale si è, a sua volta “dimenticato” di portare il secondo. Infatti decido di girarmi e osservare, contravvenendo agli insegnamenti di mammà ed anch’io conquisto il mio “stellato” personale…Infatti con l’occhio stellato noto che, alle mie spalle si stava svolgendo una sorta di living, memore dei bei tempi post ‘ 68, quando eravamo tutti intellettuali, compresi quelli di destra e a nessuno pungeva vaghezza di fare distinzioni idiote…E a tenere banco c’è lui, Alessandro Borghese, stellatissimo tutto…con un cambio di pettinatura, dovuto forse al caldo afoso…Alessandro Borghese sfoggia infatti un tuppillo stretto sulla nuca ed un residuo di riccioli scuri come sempre sul collo…Lo chef è a capotavola naturalmente e in quel momento attorno a lui, ci sono due camerieri con due bottiglie presumibilmente di vino…qualcosa non va?, non saprei ma registriamo un momento di imbarazzo ..panico?, non saprei ma…una parola al volo “marsalato” ed una critica decolla piano, serpeggia e svanisce nel retrobottega. I camerieri sfrecciano…no, non è esatto, perché i camerieri continuano rilassati ed IL CAMERIERE sfreccia, si divide, si moltiplica, si lacera, compone, scompone, balla sulle punte, no… quello non lo fa, ma si intuisce che lo stia facendo ugualmente e quindi dopo l’ultima velocissima corsa tipo missile terra-acqua, approda piegato in due sul nostro tavolo e dice con accenti e scena di un attore di teatro consumato: acciriteme…mo’…pe favore…acciriteme! Adesso ragioniamo e siamo seri! A me interessa poco e nulla quanto abbia deciso di fare dopo aver gustato il pranzo, lo Chef stellato ma, tutto ciò che fa bene a Caserta è benvenuto…a noi interessa segnalare e consegnare una stella particolarissima che non sarà Michelin ma, è sicuramente la stella del cuore, della capacità, dell’estro e della simpatica intelligenza. Quel cameriere che non conosciamo ma chiameremo fantasiosamente Gustavo è esattamente il cameriere dei sogni di ogni ristoratore stellato e non. È quello che ti risolve il problema ancor prima che nasca e si manifesti. è giusto quello che, se i camerieri hanno l’influenza guarda il patron e dice: tranquillo…io sto cca!, e c’è davvero! Chef Borghese avrebbe dovuto notare soprattutto questo e se non l’ha notato e soprattutto non l’ha ingaggiato, ma che stellato è? Hasta la suerte chef!