BRANCACCIO: TROPPA VIOLENZA NELLE SCUOLE

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“BISOGNA CAMBIARE PASSO PER TUTELARE GLI ADDETTI AI LAVORI E PER FORMARE I CITTADINI DEL DOMANI”

Dopo il gravissimo episodio di violenza, avvenuto questa mattina nell’istituto tecnico commerciale Bachelet-Majorano di Santa Maria a Vico dove un 16enne ha estratto in classe un coltello e ferito al viso la professoressa che lo voleva interrogare, arrivano le prime reazioni politiche.

“Solidarietà alla professoressa Franca Di Blasio – si legge nella nota del segretario provinciale PSI Francesco Brancaccio – Maestri, professori, dirigenti che hanno da sempre rappresentato l’autorità, “contenitori” del sapere, ” portatori” di regole e buone pratiche educative si ritrovano dopo un rapido cambiamento di rotta ad essere bersaglio dei pirati della scuola!

Il rispetto verso chi aiuta a crescere e verso chi ha da insegnare sembra secondario di fronte alle “necessità” dei ragazzi, dei bambini, dei figli.

Incapaci di dire NO ai capricci infantili, molti genitori stanno crescendo figli a loro volta incapaci di affrontare divieti e regole diverse dal proprio egoismo. E soprattutto questo sta portando sempre di più a non riconoscere autorità, autorevolezza e rispetto nei confronti di categorie che per anni hanno goduto dei riconoscimenti e dell’approvazione sociale.

La continuità con la famiglia, il dialogo educativo tra enti e istituzioni ma soprattutto il rapporto uno ad uno con i propri studenti ha pedagogicamente significato un interscambio positivo di idee e di intenti e spesso anche di risultati, ma non ha preservato la scuola e i suoi operatori da grossi rischi. Tant’è infatti che ci siamo ritrovati nelle cronache periodiche per essere vittime delle ansie adolescenziali, dei malumori dei genitori e talvolta della maleducazione dei ragazzi. Siamo sicuri infatti che la colpa sia della difficoltà di un maestro ad approcciarsi con gli alunni o invece non ricada su una aggressività spesso incontrollata e frustrata dettata anche dalla scarsa educazione al rispetto dell’adulto delle regole, dell’autorità e dalla poca considerazione ormai sociale di cui è vittima l’intera categoria docenti?

Forse opterei per questa ultima. Aprire i cancelli della scuola va bene ma mettendo dei guardrail che non facciano uscire fuori pista. Ci vuole la regola perché offrire troppo può portare ad un eccesso di confidenza e peggio ancora ad un eccessivo e spropositato controllo sociale sulle categorie sbagliate.
Aprire i cancelli della scuola ai non addetti ai lavori va bene ma controllandone la sicurezza: è ora che lo Stato intervenga a protezione e tutela di chi lo rappresenta ogni giorno entrando in aule spesso troppo densamente popolate in cui non ha più libertà dell’insegnamento perché perseguitato dalla troppa burocrazia imperante di curricula verticali, orizzontali, obliqui e traversi, di registri elettronici password e account vari!

Lo Stato deve intervenire per garantire i diritti non solo di chi lavora ma per tutelare proprio quegli stessi ragazzi e studenti che saranno poi i nostri futuri cittadini”.