SAN NICOLA LA STRADA, REFERENDUM CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

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COMUNE DI SAN NICOLA LA STRADA2 300x266 SAN NICOLA LA STRADA, REFERENDUM CONTRO LAUTONOMIA DIFFERENZIATASAN NICOLA LA STRADA – I recenti interventi legislativi in materia di “autonomia” degli Enti Locali hanno seriamente minato i principi fondamentali della Costituzione Italiana che dovrebbero essere garantiti su tutto il territorio nazionale.

L’autonomia differenziata spacca l’Italia in tante piccole patrie, condannando il paese all’irrilevanza politica ed economica, anche a livello europeo. E questo non è un problema solo del Mezzogiorno, ma anche del sistema produttivo del centro-nord.

Sulla base di queste prime riflessioni, anche a San Nicola la Strada, il Partito Democratico guidato dal segretario Biagio Salvatore Annunziata, il Movimento 5 Stelle rappresentato da Tiziana De Chiara ed Alleanza Verdi e Sinistra con il segretario provinciale Antonio Dell’Aquila, hanno costituto un comitato pronto ad allargarsi ad altre forze politiche ed associative cittadine in vista della campagna referendaria per affermare il SI all’Italia unita, libera e giusta.

Le forze politiche unitariamente organizzeranno, quindi, banchetti informativi, gazebo ed iniziative pubbliche per spiegare la ragioni del Referendum e per raccogliere le firme per promuovere lo stesso.

Va ricordato che il 28 giugno 2024 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 86 che definisce le norme per l’implementazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario, di introduzione delle previsioni dell’art. 116, comma 3, della Costituzione italiana. Bisogna, dunque,  illustrare alla cittadinanza che con tale riforma il criterio dell’assegnazione di compartecipazione al gettito dei tributi erariali maturati nel territorio regionale comporta un certo squilibrio dell’assegnazione delle risorse alle Regioni, poiché territori con capacità economica più forte, producendo maggiore tributi erariali, otterrebbero maggiori compartecipazioni, penalizzando le Regioni economicamente più deboli, le quali, con economie meno produttive, inevitabilmente sarebbero condannate a ottenere compartecipazioni al gettito, quindi risorse dallo Stato, decisamente minori rispetto a quelle delle aree più produttive del Paese.

Va sottolineato, altresì, che per il Mezzogiorno d’Italia, minori risorse significherebbero minori possibilità di assicurare ai cittadini i livelli essenziali delle prestazioni e la stessa qualità e lo stesso livello di servizi che le regioni economicamente più forti potrebbero invece consentire. Ed inoltre secondo la previsione dell’art. 9 della legge 86/2024, il percorso di autonomia differenziata dovrà partire con l’obbligo di non introdurre “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, circostanza che condizionerebbe la determinazione degli stessi “Livelli Essenziali delle Prestazioni” (LEP) coi loro costi standard al fine di consentire alle regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.

Per queste ragioni, con la nascita del comitato si apre anche a San Nicola la Strada un percorso di mobilitazione straordinaria dove tutte e tutti dovranno impegnarsi, insieme, contro una legge che allarga i divari e aumenta le disuguaglianze.

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