Dopo quasi 2000 giorni di prigionia, Julian Assange è libero. Raggiunto un accordo di patteggiamento, con cui Assange ha dovuto ammettere delle responsabilità (ma non si conoscono ancora i dettagli), gli è stata concessa la libertà su cauzione dall’Alta Corte di Londra, e rilasciato nell’aeroporto di Stansted ieri pomeriggio dove ha preso un aereo per gli Stati Uniti. Lascia così il Regno Unito e la sua cella di 2 metri per 3 della prigione di massima sicurezza nei pressi di Londra dove ha trascorso gli ultimi 5 anni. L’accordo di dichiarazione di colpevolezza raggiunto con la giustizia americana prevede un incontro con un giudice statunitense che avverrà oggi stesso per formalizzare l’accordo. Da qui Il fondatore di Wikileaks sarà trasferito nel suo paese di origine, l’Australia, dove si riunirà alla moglie Stella e ai loro figli che lo hanno conosciuto solo da dietro le sbarre.
“Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite. Ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha portato a un accordo che non è stato ancora formalmente finalizzato” si legge nella nota di Wikileaks
