BENEVENTO – “La storia del familismo mastelliano è diventata un disco rotto, uno stanco refrain e anche un esempio di incoerenza e doppiopesismo politico”, lo scrive in una nota il consigliere provinciale e comunale mastelliano Umberto Panunzio. “Non si contano gli esempi di politici i cui familiari sono titolari di incarichi importanti, a cominciare dalla premier Meloni la cui sorella è praticamente la numero uno del partito. E poi nello stesso partito i fratelli Occhiuto, uno governatore l’altro parlamentare, lo stesso fratello del mentore di Rubano, l’europarlamentare Martusciello, ha avuto incarichi politici di primissimo, basti ricordare l’Agcom. E a sinistra Fratoianni e la moglie in Parlamento e De Luca junior alla Camera e ancora nel PD la moglie di Franceschini deputata. Elenco interminabile. Tutte cose legittime. Conta la bravura e Sandra Mastella è stimata e solidissima: la smettano con questo stupido e irrispettoso argomento che è anche un po’ maschilista. Attorno a Mastella si è formata una intera classe dirigente: dal compianto Mino Izzo a Davide Nava, da Fernando Errico a Casamassa , fino a Gino Abbate tanti hanno ricoperto e ricoprono posizioni importanti grazie al leader Mastella. Lo stesso Rubano si è formato proprio nel partito mastelliano di cui è stato collaboratore e dirigente”, evidenzia Panunzio. “Quanto al resto, ricordo che con i personalismi e l’odio politico non si arriva da nessuna parte e si perde costantemente: anche nel centrodestra sannita per fortuna c’è chi pur nella distinzione delle posizioni ha posizioni più costruttive”.