‘NATA RIBELLE’, YVETTE SAMNICK PRESENTA IL SUO LIBRO NEL COMITATO CITTA’ VIVA

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Presentazione del libro Nata Ribelle  300x300 NATA RIBELLE, YVETTE SAMNICK PRESENTA IL SUO LIBRO NEL COMITATO CITTA VIVACASERTA – Sarà a Caserta martedì 11 giugno Yvette Samnick, scrittrice, attivista femminista, mediatrice culturale, ricercatrice, per presentare il suo nuovo libro, Nata ribelle (Europa Edizioni, 2024).
Nel libro, che pur raccontando una storia ha i toni e l’urgenza di un pamphlet politico, l’autrice di origine camerunese, ma residente in Italia da diversi anni, si ispira alla vita della madre per tracciare un quadro della condizione delle donne nei paesi dell’Africa Sub-Sahariana e, soprattutto, mostrare come anche in questi paesi sia attivo un movimento per i diritti e la libertà di scelta delle donne, seppure con caratteristiche e obiettivi diversi dal movimento femminista nato e sviluppatosi in Occidente.
Yvette Samnick, già nota per il precedente libro “Perché ti amo” (Luigi Pellegrini Editore, 2020) in cui racconta la sua ribellione alla violenza domestica e al razzismo di cui è stata vittima, converserà con Lella Palladino, sociologa e fondatrice della cooperativa sociale EVA, e Virginia Crovella, attivista del Centro sociale Ex-Canapificio di Caserta. Appuntamento alle ore 17 presso la Sede del Comitato Città Viva, via Volturno 30, Caserta.
Arrivata in Italia con una borsa di studio, Samnick si è laureata in Scienze politiche con indirizzo internazionale all’Università della Calabria a Rende, dove è anche parte del Centro di Women’s Studies Milly Villa. Collabora attualmente con l’organizzazione Trama di Terre di Forlì, dove organizza corsi di scrittura creativa per donne in uscita dalla violenza, con un focus specifico sull’emersione delle discriminazioni subite dalle donne di origine straniera.
Con questo libro Samnick invita a riconoscere nella cucina “uno spazio politico, dove le donne possono contrastare la cultura patriarcale e sessista con la quale vengono socializzati i maschi, costruire forme di resistenza, stringere alleanze e trovare originali strumenti di lotta laddove i nostri pregiudizi occidentali spesso ci impediscono di vederli, prima ancora che di riconoscerli”.