(f.n.) – Mai appellativo fu più appropriato di quello che, tempo fa, abbiamo dedicato all’Asl di Caserta che abbiamo definito, a quanto pare, con giusta ragione: l’Asl delle meraviglie! E quale meraviglia potrebbe essere più sfolgorante, di quella che si abbatte inaspettatamente, su chi, come noi, credeva di aver visto tutto e percepito davvero ogni aspetto recondito e molto ben occultato, di una gestione così strategicamente articolata, da approdare sempre e comunque, o quasi, nell’approvazione più o meno consapevole dei supervisori autorizzati. Ebbene, l’ultima folgorazione sulla via assai accidentata della sanità de noautri, ci ha colpito proprio qualche ora fa, quando, in preda alla più sconvolgente ammirazione, siamo venuti a conoscenza delle ultime brillanti iniziative dell’Asl, riguardo ad uno dei suoi dipartimenti più sensibili: il DSM. Ebbene, tra i progetti di prevenzione dedicati ai giovani, mirati ad intervenire precocemente sulle forme di disagio sempre più diffuso tra gli adolescenti, il Dipartimento di Salute mentale dell’Asl di Caserta, ha promosso un concorso fotografico sul tema del malessere psichico adolescenziale. L’iniziativa ha riscosso un grande successo e registrata una grande partecipazione e le opere presentate, saranno esposte in una Mostra fotografica, che sarà inaugurata domani, nella sede della UOSM 12 a Caserta. In contemporanea all’ammirazione, colpisce però, come uno schiaffo improvviso, la schizofrenia de facto di un sistema che, ritualmente si presenta come l’apoteosi dell’efficienza, nell’intento di alzare barriere mimetiche ma insormontabili, tra lo splendore dei saggi di apparenza e gli innumerevoli rivoli e meandri di grassa e perniciosa inefficienza, dominata e pervasa da una totale rigidità di vedute che caratterizzano l’atteggiamento dei vari responsabili che contrabbandano per regola inalienabile senza deroga, la condensa della loro scarsa sensibilità e disponibilità e propensione alla ricerca di una soluzione saggia ed idonea, ai numerosissimi problemi, di un’utenza particolarmente corposa. L’esempio calzante di quanto affermato, incidentalmente si riferisce proprio al DSM, che oggi mostra di raccogliere i frutti della capacità, ma soprattutto della volontà e dell’impegno di chi vi lavora, a dispetto del disagio gestionale del settore più sensibile del Dipartimento stesso…esattamente la REMS di Calvi Risorta…Forse è utile ricordare che le REMS hanno sostituito le Case di Cura e gli Ospedali psichiatrici giudiziari che sono stati progressivamente dismessi e che avevano rappresentato nel tempo, l’anticamera dell’orrore. Ci si chiede con una certa curiosità, se qualcuno abbia una pallida idea, di cosa significhi gestire, accudire e tutelare, venti pazienti psichiatrici, la maggior parte dei quali gravi e cosa significhi, soprattutto, essere soltanto due infermieri ed un Oss per turno, a portare il peso della responsabilità di quei pazienti…Riteniamo che la cosa più facile ed anche la più irresponsabile, in questi casi, sia quella di rispondere alle sacrosante richieste di aiuto del personale il cui numero, appunto, è ridotto ai minimi sindacali, con la lettura della norma che, a quanto pare, prevede due unità ogni venti pazienti psichiatrici gravi…la qual cosa sembrerebbe intollerabile per chiunque, anche se si trattasse di un reparto di Pediatria con venti bambini sani, figuriamoci venti malati gravi psichiatrici, quelli per capirci, che in altri tempi, sarebbero stati “rinchiusi” in un ospedale psichiatrico giudiziario o più tristemente… in un manicomio criminale. Orbene…al di là delle nomenklature che variano, ce la va sans dire che se abbiamo diligentemente cambiato le diciture e le definizioni, purtroppo è rimasta inalterata la patologia e corriamo il rischio di aver cambiato soltanto il nome della struttura, se non ci decidiamo una buona volta a comportarci civilmente e soprattutto con la responsabilità che rivendicano certe problematiche. Se la chiamo Rems ed affido venti malati psichiatrici gravi, molti dei quali autori di reati, a due infermieri e ad un oss, spiegatemi in sostanza cosa è cambiato di fondo?, a parer nostro, per adesso, è cambiato soltanto il grado di rischio dei sanitari, che è aumentato vertiginosamente. Siamo certi che sia finalmente chiaro, come contino poco alla luce della realtà, le vittoriose iniziative orientate alla prevenzione, di un reparto sensibile come il DSM, quando si consente che la gestione di alcuni settori dello stesso, da parte di un numero di sanitari, così esiguo da essere vergognoso, diventi una sorta di corso di sopravvivenza per volontari scout amanti del rischio. Hasta la verguenza!.
Da quanto si apprende, il furgone era giunto presso la clinica per consegnare del materiale. Dopo aver scaricato avrebbe effettuato una manovra non avvedendosi della presenza del 48enne, che era fermo poco fuori dalla struttura, come spiega Casertanews.it.
L’impatto è stato violentissimo. Immediatamente il malcapitato è stato trasportato all’ospedale di Piedimonte Matese dove il suo cuore, purtroppo, ha smesso di battere. Nel frattempo i carabinieri della stazione di Presenzano hanno avviato le indagini. Hanno ascoltato le testimonianze del personale della struttura e del conducente del mezzo, che è stato sequestrato. La salma del 48enne si trova tuttora all’ospedale di Piedimonte Matese per accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria.
Muore investito da un furgone davanti alla struttura sanitaria per disagio psichico in cui era ricoverato
L’impatto è stato violentissimo
NapoliToday
4 febbraio 2024
Un 48enne di Somma Vesuviana ha perso la vita dopo essere stato investito da un furgone nei pressi di una struttura sanitaria privata dove si trovava ricoverato. E’ accaduto nel pomeriggio di sabato a Presenzano, in provincia di Caserta.
Ultime brillanti iniziative ???? Eccone un’altra. Dopo le vibrate proteste dei cittadini di Alife (https://www.paesenews.it/?p=265980 ) nonchè dei consiglieri di opposizione del medesimo Comune in merito al trasferimento della sede Sert o Serd (come la volete chiamare ma la sostanza non cambia) dall’attuale sede di Piedimonte Matese ove il Comune proprietario ne ha chiesto la restituzione dei locali, gli studiosi benpensanti si sono orientati ad ubicarlo nel vecchio ospedale di piedimonte, antico palazzo storico donato dalla fam. Scorciarini è già utilizzato dai veterinari e vigili sanitari, palazzo situato nel cuore del centro storico della città nel quartiere super popolato di Vallata ,con via vai di residenti e varie attività commerciali sulla stradina antistante con tanto di privazione anche della privacy degli utenti stessi. Quello che è più strano che ci sarebbero molte altre strutture chiuse da decenni e non utilizzate che si potrebbero utilizzare per tale scopo, ovvio che qualche scienziato locale asl ha suggerito il posto.
I cittadini di Vallata si ricorderanno di voi alla prossime votazioni e staranno a vedere. Arrivederci.
Comments are closed.