OMICIDIO STRADALE DI SARA ROMANO, LA RABBIA DI CIARAMELLA: “MATTANZA SENZA FINE”

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Ciaramella 278x300 OMICIDIO STRADALE DI SARA ROMANO, LA RABBIA DI CIARAMELLA: MATTANZA SENZA FINENAPOLI – “Siamo di fronte all’ennesimo caso eclatante che veleggerà per quindici giorni sui giornali e finirà nel dimenticatoio. Necessario intervenire concretamente per fermare la mattanza sulle strade”. A parlare è il portavoce di Associazione Unitaria Familiari e Vittime Della Strada ODV, Associazione Italiana Familiari e Vittime Della Strada ODV ed Associazione Mamme Coraggio e Vittime Della Strada ODV, Biagio Ciaramella.

IL CASO – Erano le ore 6 del mattino del 5 maggio quando Sara Romano è stata travolta ed uccisa a Cavalleggeri Aosta, nella periferia ad Ovest di Napoli, in prossimità dell’incrocio con via Cattolica. La 21enne, con un gruppetto di amiche, stava tornando a casa dopo una serata in discoteca, quando, stando alle prime ricostruzioni, nel tentativo di mettersi alla guida della Fiat Panda di una delle ragazze, è stata travolta da un SUV che le è letteralmente piombata addosso. Il 29enne conducente della vettura killer, datosi alla fuga subito dopo l’impatto ad alta velocità, si è poi costituito presso il commissariato di Secondigliano nella tarda mattinata, accompagnato dal suo avvocato, e dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato da omissione di soccorso. I sanitari giunti sul posto dell’accaduto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della giovane, trasferita poco dopo presso l’obitorio dell’ospedale Cardarelli.

“La strada doveva essere percorsa a 30 km/h – afferma Ciaramella -, ma come a Bologna sembra che i limiti non esistano più, seppur siano trascorse sole poche settimane. Non conosciamo la velocità sostenuta dal SUV, tuttavia ci chiediamo a cosa valgano dei segnali stradali se poi non vi sono i controlli necessari per farli rispettare. E’ necessario impiegare risorse per garantire la legge così da evitare che diventi il solito fumo destinato a dissolversi. Riteniamo opportuno che in queste situazioni dovrebbero intervenire la Prefettura e la Questura per un tavolo tecnico a cui noi come associazioni siamo disponibili a presenziare. Il nostro appello è, chiaramente, rivolto anche ai comuni, alle province ed alla Regione Campania”.