LA LEZIONE DI ORIANA

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–   di Vincenzo D’Anna*   –                                                             

“Continua la fandonia dell’Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con queste, il tentativo di farci credere che il nemico sia costituito da un’esigua minoranza che vive in Paesi lontani. Be’, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. Ce l’abbiamo in casa e non sembra affatto un nemico”. Sono parole che sembrano scritte ieri da Oriana Fallaci, eppure giacciono ancora inascoltate da tanti, troppi anni. A rimanere sordi non sono solo i leader politici occidentali ma anche la stessa Chiesa di Jorge Mario Bergoglio che ha praticamente cancellato il dettato del discorso che Papa Ratzinger tenne a Ratisbona, sulle radici cristiane dell’Europa. Radici che ebbero anche un loro portato culturale, laico e civile per gli Stati occidentali essendo fondate sulla tolleranza, sull’amore per il prossimo, sulla libertà e sull’auto-determinazione concessa da Dio agli uomini in ragione dei propri diritti naturali e spirituali. Parliamoci chiaro: i nemici della tolleranza e della nostra civiltà sono dappertutto: nelle strade, nelle città, nelle Università e crescono anche in ragione della denatalità e della mollezza caratteriale che contraddistingue i popoli opulenti e garantiti del Vecchio Continente. Da questi presupposti nasce la “simpatia” verso i terroristi che si spacciano per liberatori dei Palestinesi puntando ad annichilire Israele ed i suoi costumi, lo Stato aconfessionale di Tel Aviv e la prodigiosa capacità degli ebrei di trasformare il deserto in giardino, di amalgamare razze e cittadini di provenienza diversa. A dare loro manforte ecco arrivare una generazione contestataria di “cocchi di mamma”: una frotta di “altruisti” e di profeti disarmati che, con la pancia piena ed i piedi al caldo, contestano la libertà di cui godono, sostenendo le ragioni di chi non conosce né la democrazia, né i diritti e la parità di genere. È vero, lo riconosciamo: stiamo utilizzando parole taglienti ed impegnative che, in quanto tali, non faranno certo molti proseliti tra i pacifisti di oggi, tra gli idolatri dello “appaesement”, ossia dell’accordo politico conseguito per lo più a prezzo di gravi concessioni ed acquiescenze. Insomma: la metà di questi “pasionari” all’acqua di rose nemmeno si reca alle urne ed è ben distante dall’impegno politico (che addirittura rifiuta come cosa negativa e compromissoria). Però poi sfila e protesta per darsi un tono simulando un fantomatico impegno civile!! Siamo stati giovani tutti quanti e ben conosciamo quanto sia facile arruolare gente sprovveduta alla quale mettere in bocca qualche slogan, facendo leva sull’ignoranza storica. Ad esempio, si associano alla protesta l’antifascismo a buon mercato e l’anticapitalismo narrato dai reduci del comunismo, dagli illusi che il mondo cambi per le loro semplici invocazioni. Tra questi “protestatari” serpeggia anche un anti-semitismo camuffato da anti-sionismo: il tutto trova piena legittimazione ed accoglienza nel calderone arcobaleno dei pavidi e degli ignavi!! Finanche Marco Travaglio in un raro sprazzo di obiettività ha dovuto ricordare che i padri dei Palestinesi nel Secondo Conflitto Mondiale si erano schierati accanto alle SS tedesche, nel mentre i padri degli Israelieni combatterono contro i nazi fascisti nelle brigate ebraiche. Sì, proprio quelle brigate contestate ed offese il 25 aprile, giorno della ricorrenza della festa della Liberazione. Ed è in questo bailamme privo di riferimenti storici e politici adeguati che permeano le società dei paesi occidentali, già sensibilmente integrate dagli ospiti islamici, che è esplosa, in questi giorni, la protesta in favore del “libero” Stato della Palestina e surrettiziamente di sostegno a quell’Islam sciita che tramite gli Ayatollah iraniani, gli Hezbollah libanesi ed i terroristi yemeniti, sta mettendo a ferro e fuoco quelle terre!! La Fallaci ci disse per tempo che con l’Islam non valgono né il buonismo, né l’invito alla moderazione in quanto quella religione si regge su precisi canoni di intolleranza verso i costretti “infedeli” ed i costumi peccaminosi degli occidentali. Per paradosso il contrasto radicale e terroristico è volto contro gli stili di vita, i diritti e la civiltà di cui godono i protestatari. Un atto quindi da autolesionisti quello di dar sostegno a quelle tesi radicali. Si rinfacciano ad Israele gli eccessi di difesa che pur ci sono (nessuno lo nega!!), grazie alla pari intolleranza degli ultra ortodossi ebrei che sono nel governo di Tel Aviv, ma nessuno si perita di fare il distinguo tra chi la violenza la propone come sistematica misura di lotta e chi invece deve usarla per sopravvivere. Riecheggi quindi la lezione di Oriana agli inizi di questo secolo: sveglia, gente, sveglia! Intimiditi come siete dalla paura d’andar controcorrente, non capite o non volete capire che qui è in atto una crociata alla rovescia.! Abbiate il coraggio di vivere senza paura….

*già parlamentare

1 commento

  1. Concordo pienamente con il Tuo pregevole scritto con riferimenti storici che gli attuali figli di buone donne, pidocchiosi arricchiti e Non, con somma ignoranza negano l’evidenza della invasione Islamica in Italia, di stronzoccole che difendono la “LORO” libertà. L’europa Democratica, insieme con la “grande” democrazia Americana, hanno prodotto e producono solo guerre e lutti. Vedi caso Gedaffi,(un breve inciso, ma tutti i miliardi che erano nelle casse dei francesi e degli italiani dove sono andati a finire?), Saddam Ussein (prima foraggiato e armato dagli americani per la guerra contro l’Iran e poi sappiamo come è finita) e con Comeini (coccolato e foraggiato dai francesi portatore della democrazia con la defenestrazione dello Scià di Persia Reza Phalevi. e non per ultimo mi sia consentito, il caso della democratica italiana che va in Ungheria a spaccare teste e viene candidata in una lista che già ha prodotto un Tizio che vuole il giorno di ferie per il ramadam, il cui padre, sè pur scusante per affetto, assurge agli onori della cronaca quale difensore dei diritti civili e della democrazia. Buona giornata.

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