CASERTA – Si perdono così quasi 7 milioni di euro e si arretra gravemente sul fronte dei diritti e dell’inclusione – spiega il Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta – Ieri pomeriggio al Comune di Caserta, grazie all’interrogazione consiliare di Raffaele Giovine firmata anche dai consiglieri Dino Fusco, Romolo Vignola e Matteo Donisi, è emersa un’amara verità.
Il Ministero degli Interni già lo scorso dicembre ha revocato il finanziamento di circa 7 milioni di euro che consentiva al Comune di Caserta di proseguire l’accoglienza per migranti adulti col progetto Sai (Sistema Accoglienza Inclusione) fino al 2025. La causa è l’inadempienza del Comune nel riattivare il progetto nei tempi previsti. Il progetto di accoglienza S.a.i. fu infatti sospeso nel febbraio del 2023 per gravi irregolarità nella gestione, il Comune entro 6 mesi avrebbe dovuto riattivarlo, pena la revoca dei fondi. Dopo più di 6 mesi, e a seguito di diffide e segnalazioni del Ministero a cui il Comune non ha risposto, è stata disposta la revoca del fondo.
Un passo indietro clamoroso e gravissimo che si consuma nella nostra città, per decenni faro dell’inclusione per centinaia di migranti e rifugiati adulti, con un indotto sociale ed anche economico molto rilevante: per erogare i servizi di accoglienza, era necessario il coinvolgimento di decine di lavoratori e operatori del settore, nonché di numerose aziende e imprenditori per la fornitura di beni e servizi. Oggi tutto questo, a Caserta, non accade più.
L’assessora alle finanze Gerardina Martino, interrogata in aula, ha dichiarato che il Comune intende trovare col Ministero una strada risolutiva. Ieri in tanti eravamo al Comune, manifestando una grandissima delusione verso un’amministrazione di centrosinistra che perde uno dei progetti di politiche sociali più importanti della città. Torneremo in Comune e continueremo a far luce su questa amara vicenda: il Comune dia conto dell’interlocuzione che sta avendo col Ministero in merito a questi fondi e a questo progetto, e restituisca alla città e ai suoi cittadini il diritto all’accoglienza e all’inclusione.