TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, PER SPERANZA C’E’ ANCORA TANTO DA FARE

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Luci ed ombre sul fondamentale servizio di mobilità collettiva che è stato oggetto di un “restyling”

CASERTA – È partito ieri 8 gennaio – si legge in una nota del Movimento Speranza per Caserta – preannunciato da roboanti comunicati stampa ed accattivanti grafiche multicolor, il “nuovo” servizio di trasporto pubblico locale su gomma nella città di Caserta. La definizione è volutamente virgolettata, perché ad una prima analisi sono ben poche le differenze rispetto a quanto offerto fino ai giorni scorsi, e non basterà di certo aver rinominato in maniera originale le varie linee per rendere il servizio fruibile ed efficiente. Senza voler scendere nel dettaglio, appaiono ancora insufficienti sia la copertura del territorio sia soprattutto le frequenze e le ultime corse. Anche il rispetto degli orari non potrà mai essere garantito, dal momento che in assenza di corsie e percorsi dedicati ai bus, questi restano vittime degli ingorghi delle ore di punta, orari nei quali peraltro c’è più domanda potenziale di spostamenti, ma ovviamente ben pochi sceglieranno di muoversi in bus per andare al lavoro o a prendere un figlio a scuola senza avere garanzie di puntualità. Occorrerebbe in tempi brevissimi la redazione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che contempli anche le necessarie modifiche agli assi stradali per riservare lo spazio indispensabile anche ai mezzi di trasporto collettivi.

Anche sul fronte della bigliettazione sono diverse le perplessità. La scelta di emettere solo abbonamenti digitali, per quanto encomiabile e condivisibile in linea generale per lo slancio verso la tutela dell’ambiente, a nostro parere ostacolerà il rilancio del servizio di TPL casertano. Risultano acquistabili, oltre ai biglietti singoli, abbonamenti settimanali o mensili con costi non particolarmente competitivi rispetto all’uso dell’auto privata; si dovrebbe prendere esempio da tante città europee ed italiane dove per riportare i cittadini ad utilizzare il TPL si è offerto, per un periodo, il servizio gratuitamente o a costi praticamente simbolici, come il progetto “MUVT” ideato dal Comune di Bari con abbonamenti annuali a soli 20 euro. “Se le cose rimarranno come sono – commenta Francesco Apperti, coordinatore del Movimento Speranza per Caserta – tutta questa annunciata rivoluzione si risolverà in un nulla di fatto, e saranno stati spesi ancora una volta denari pubblici nel modo peggiore. Speriamo che le riflessioni elaborate dal nostro movimento possano essere comprese da chi di dovere, ed utilizzate per azioni intelligenti per portare davvero tanti casertani a muoversi in maniera più sostenibile”