MADDALONI – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato merito alla pubblicazione del post dell’assessore Marone. “Nella società e nel mondo della comunicazione, specialmente tramite i social network, assistiamo a una crescente delegittimazione della Resistenza e dei valori antifascisti che hanno consentito l’edificazione della nostra patria comune. Esternazioni che ammiccano spudoratamente al fascismo acquistano inusitata risonanza e si propagano soprattutto tra i giovani, ai quali siamo talvolta incapaci di consegnare la responsabilità etica e politica di difendere le fondamenta della nostra democrazia.
In questo clima di subcultura delirante e ignorante della storia, l’Assessore alla Sanità e all’Ambiente del Comune di Maddaloni, Claudio Marone, esprimendo pubblicamente contenuti in contrasto con i principi antifascisti che hanno animato la Costituzione e orientano la vita della Repubblica, si è dimostrato inadeguato a ricoprire il ruolo affidatogli, nettamente incompatibile con atteggiamenti fanatici e con qualsiasi forma, anche scioccamente goliardica, di apologia del fascismo.
Il tentativo di rilegittimare il fascismo, la cui rievocazione a fini politici è un reato che esula dalla libertà di espressione, è un atto indegno per qualsiasi cittadino, inaccettabile a maggior ragione se questi ricopre un incarico di rilevanza istituzionale. Si travisa il senso profondo della libertà di pensiero e di espressione, quando questa si intende a garanzia della diffusione di immagini e parole che inneggino al regime fascista e alla sua ideologia violenta, razzista, liberticida.
La Repubblica, nata dalla Resistenza, ha costruito un argine a difesa della democrazia, dotandosi di una Costituzione che, fissando un terreno di valori comuni, scongiura il ritorno in auge di un’aberrazione della storia qual è stata l’esperienza nazi-fascista in Italia e in Europa. Nel rispetto della Carta e dei principi che essa sancisce è intollerabile, per chi abbia a cuore il nostro passato, il nostro presente e soprattutto il nostro futuro, consentire richiami che si rivelino denigratori della cultura antifascista italiana, il cui radicamento nelle esperienze resistenziali comuniste, socialiste, cattoliche e liberali, ha consentito alle ultime generazioni di vivere in uno stato democratico plurale, eretto da tutti coloro – partiti politici, associazioni, cittadine e cittadini – che, con bandiere diverse, hanno combattuto il fascismo, a costo della vita.
L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia registra numerosi episodi di violenza, nell’autunno del 1943, contro la popolazione di Maddaloni, nonché testimonianze della resistenza opposta da gruppi di patrioti: 51 cittadine e cittadini maddalonesi ottennero le qualifiche di partigiani e patrioti, a riprova del fatto che l’antifascismo costituisce il DNA della nostra comunità, un patrimonio collettivo che va difeso e vivificato, non per meri scopi di rievocazione di un passato già morto o per fini retoricamente accademici, bensì per consolidare una comunità di donne e uomini con pari dignità umana, politica e sociale.
La ferma condanna del comportamento dell’assessore Marone non ammette soluzioni minimizzanti, che offenderebbero la dignità umana e politica non solo di tutti coloro che partecipano all’amministrazione e siedono in consiglio comunale, ma la comunità maddalonese tutta: quando si tratta di difendere il patrimonio di valori comuni non è in gioco la mera dialettica politica che, fisiologicamente, e talvolta strumentalmente, vede opporsi diversi schieramenti politici. Qui non è in gioco la difesa delle squadre in campo o di affermare che Marone sia o non sia un buon assessore: egli è semplicemente non idoneo a ricoprire quel ruolo. A tutti coloro che rappresentano i cittadini nell’amministrazione e nel consiglio comunale spetta di riguadagnare il ruolo dell’arbitro, ricalcando il perimetro entro il quale la Costituzione consente di muoversi per essere ammessi a sedere degnamente in un consesso istituzionale civile.
Al Sindaco della città di Maddaloni Andrea De Filippo chiediamo, pertanto, di difendere i valori ai quali ha aderito giurando sulla Carta, provvedendo all’allontanamento immediato dalla giunta dell’assessore Marone. È questo l’unico atto politico necessario a ripristinare la credibilità delle istituzioni democratiche della nostra città.
La difesa della matrice antifascista della Repubblica è una battaglia culturale e politica che non può essere confinata a una parte, né affidata a chi viene sprezzantemente definito “professionista dell’antifascismo”: partigiane e partigiani sono, siamo, tutti coloro ai quali, oggi e domani, compete la difesa della Costituzione.
A tal fine, è convocata un’assemblea pubblica sabato 13 gennaio alle ore 17 presso la Sala Polifunzionale “Franco Imposimato” (bene confiscato alla criminalità organizzata), Corso I Ottobre, 79, Maddaloni, durante la quale le cittadine e i cittadini potranno intervenire e manifestare, aderendo al documento, la propria volontà di prendere le distanze da comportamenti esagitati che offendono la nostra storia comune e negano i principi grazie ai quali possiamo dirci esseri umani con pari dignità.
Maddaloni Antifascista
Comitato per la difesa della Costituzione
Hanno finora aderito:
ABC – Comitato Civico Maddaloni
ANPI – Federazione Provinciale Caserta
Camera del lavoro – CGIL Caserta
Cantiere delle Idee Maddaloni
Caserta Decide
Centro Sociale Ex Canapificio
Comitato don Peppe Diana
Libera Campania
Maddaloni Proletaria
ODV Albero della Vita
Partito Democratico – Federazione provinciale Caserta
Rain Arcigay Caserta ODV
Sinistra Italiana – Federazione provinciale Caserta
SPI CGIL Caserta