BAIA DOMIZIA, MARIUOLI, AVVOLTOI E SCIACALLI (POLITICI)…

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COME DI CONSUETUDINE, I LADRI ASSALTANO BAIA DOMIZIA, MA IL SOSPETTO E’ CHE CI SIA ANCHE ALTRO: “CIALTRONERIA”!   

      –   di Giulia Bosco –                                                                                                       

Baia Domizia d’inverno…croce e delizia degli affezionati.

Baia Domizia d’Inverno…tanto bella e tanto desolata.

Baia Domizia d’Inverno…e ci siamo anche un pochino rotti le p…azienze!

Questi sono i refrain che in questi giorni ci sono giunti a raffica in redazione, da tanti “lettori” di Appia Polis, oltreché proprietari di case nella nota località turistica casertana.

Il motivo è sempre lo stesso, lo stato di abbandono del territorio da parte delle istituzioni e il proliferare dei furti che danneggiano le proprietà private costituite al 95% (stimando per difetto) da seconde case o case estive.

Ma ad onor del vero – piccola digressione – le lamentele su Baia Domizia, sono cicliche: in questo periodo dell’anno i furti, poi le bollette di TARI e acqua che i comuni di Cellole e Sessa inviano per anni precedenti (e quasi sempre già pagate) con l’impossibilità dei contribuenti di avere risposte telefoniche, e in primavera o nel periodo pasquale lo sporco che invade le stradine, e poi i rifiuti che non si ritirano, il chiasso della movida, i troppi concerti o i pochi eventi (dipende dai gusti e dalle sensibilità), la “fame” degli ausiliari del traffico e dei vigili urbani che hanno dipinto di “blu puffo” tutta la località, e poi ancora, le risse, gli accoltellamenti…e via andare.

Comunque, polemiche pretestuose o fondate a parte, l’argomento del giorno sono i furti iniziati appena dai primi giorni di settembre e che proseguono spediti con una certa “scientifica regolarità”.

Come dicevamo, questa redazione ha ricevuto decine e decine di richieste di “aiuto” per condividere i furti subiti e tentare di smuovere le coscienze di chi è pagato per garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche, e soprattutto, di chi è ancor più lautamente pagato per programmare le attività di controllo del territorio…e ad essere onesti, da quelle stanze, tutto tace!

Ma torniamo a noi.

Un giornale serio, le notizie le confuta, le approfondisce e cerca riscontri attendibili e noi, per indole, non ci sottraiamo, evitando di pubblicare le solite quattro righe sensazionalistiche senza aver provato a capire come stanno realmente le cose. E a dire il vero, da informazioni raccolte in loco, non è che quest’anno il numero dei furti sia diverso dagli anni precedenti; si, anche un solo furto, è pur sempre un’azione deplorevole e da condannare, ma purtroppo per quella zona, siamo nella media stagionale…e Appia Polis, dell’argomento se ne è già occupata ( Leggi quì ) .

Abbiamo scritto: “per quella zona”, perché Baia Domizia, sia la parte di competenza di Sessa Aurunca che quella di competenza di Cellole, durante l’autunno/inverno/primavera, diventa “terra di nessuno”; tolti quei due o tre mesi estivi, nei quali vi è una certa presenza umana, per il resto diventa una città fantasma, degna di un film western.

A Baia Domizia, se sei un malintenzionato, potresti smontarti la casa che più ti piace, mattone dopo mattone, avendo la certezza che nessuno si accorgerebbe di niente; questo i ladri lo sanno da decenni, e da decenni vanno regolarmente a “fare la spesa” nelle case domiziane, portando via quello che possono trovare in case estive: qualche ventilatore, un vecchio televisore, un condizionatore, biciclette; e se non c’è nulla di utile da racimolare, non si disdegnano: lenzuola, piatti, bicchieri e, addirittura porte e finestre.

Ladri di galline, morti di fame, cialtroni del crimine!

Ma perché questo autunno 2023 non è uguale agli altri autunni “furterecci”?

Innanzitutto, perché i ladri si stanno “concentrando” sulla zona sud della Baia, quella sotto il controllo amministrativo del comune di Cellole; quel comune nel quale appena due mesi e mezzo fa, è stato inaugurato in pompa magna un impianto di “video sorveglianza finanziato per intero dal Ministero dell’Interno”… come riportato nel comunicato ufficiale dello stesso ministero.

guido di leone sindaco cellole e1698250084718 BAIA DOMIZIA, MARIUOLI, AVVOLTOI E SCIACALLI (POLITICI)…Il sindaco Guido Di Leone, quel 7 di agosto scorso, dopo aver trascorso una emozionante giornata in pieno stile “vasa vasa”, baciandosi: ministri, deputati, senatori, prefetti, questori e uomini e donne infilati in divise di tutte le fogge e di tutti i colori, e dopo aver sforbiciato il rituale nastro tricolore a quattro mani con il signor ministro, e dopo ancora di aver pronunciato una delle sua frasi cult: “abbiamo fatto la storia”, si è dimenticato forse di accenderle quelle telecamere che avrebbero dovuto garantire un maggior controllo del territorio.

Saranno stati i troppi baci alle onorevoli autorità presenti, e quelli successivi dispensati ai tanti cantanti che hanno affollato l’agosto cellolese, che hanno mandato in estasi il povero sindaco di provincia, ma il nostro primo cittadino non è riuscito a vedere uno solo dei mariuoli che stanno affliggendo le proprietà domiziane; in sintesi, i frutti attesi dall’impianto di video sorveglianza finanziato dal Ministero dell’Interno, non si vedono!

Quindi, nonostante fossero presenti all’inaugurazione tutti i “mammasantissima” della destra casertana e della Lega, alla quale Di Leone è contiguo, a Baia Domizia, telecamere o non telecamere: “S’ARROBB”!

Di Iorio BAIA DOMIZIA, MARIUOLI, AVVOLTOI E SCIACALLI (POLITICI)…“Ma se Cellole piange, Sessa non ride” (cit.), perché se è vero come è vero che nella ex frazione sessana, l’impianto di video sorveglianza non ha offerto spunti investigativi, nella più blasonata città aurunca, guidata dal sindaco Lorenzo Di Iorio non si pongono neanche il problema di avercelo un impianto di telecamere.

A Cellole c’è, e funziona male o non sanno farlo funzionare bene…ma almeno ce l’hanno.

Sessa Aurunca, non ha nulla di nulla.

L’unica attività di cui è stata capace l’amministrazione sessana – con la collaborazione del tentacolare dirigente Pasqualino Emerito – è stata quella di affidarsi ad una società di “grassatori” che hanno sguinzagliato dei poveri cristi assunti per vie clientelari, a fare multe a chiunque si discostasse anche solo di pochi centimetri dalle strisce blu che hanno occupato il 100% del territorio domiziano. Finito l’afflusso turistico, sono evaporati sia i multatori che i vigili urbani, ed assieme a loro, quel briciolo di presenza fissa sulla frazione sessana di baia Domizia.

Ma non dimentichiamoci che Baia Domizia è sede di una Stazione dei carabinieri, peccato però che a quanto ci consta, sia “corredata” di appena 4 militari con un territorio assegnato, che si estende dalla foce del Garigliano fino al confine con il comune di Mondragone; i quali passano più tempo a smaltire scartoffie che a vedere che cosa succede in giro.

Totale: via libera per i mariuoli!!!

Ma a parer nostro, non è tutto riducibile a quanto raccontato fin ora; si, perché avendo messo un pochino l’orecchio a terra, ci siamo fatti persuasi di un altro paio di fattarielli interessanti.

Il primo, come già accaduto una quindicina di anni fa, è che si sospetta uno scontro tra società di vigilanza, con qualcuno che “alimenterebbe” i furtarelli per convincere i proprietari di case a sottoscrivere contratti di “vigilanza” con le aziende operanti in zona. Come detto successe già, e dopo che una azienda concorrente riuscì ad “entrare” nel mercato domiziano, all’improvviso finirono i furti “anomali”.

Il secondo fattariello, più vergognoso assai, che poi è quello che ci ha fatto pensare da subito ad una robusta “cialtroneria” indigena, è il seguente: contro i sindaci Di Leone e Di Iorio, già deboli di loro sull’argomento furti nella località turistica domiziana, si sta concentrando una parte delle rispettive opposizioni politiche che hanno soffiato sul fuoco, inviando “notizie” a qualche testata giornalistica di bocca buona, che non si prende il disturbo (come di solito è aduso fare questo giornale) di confutare le notizie.

Ma come già detto in premessa, a noi risulta che il numero dei furti sulla tutta l’area di Baia Domizia.

In conclusione, Baia Domizia si distingue per essere sempre meta prediletta dai mariuoli, la politica locale di distingue per essere sempre incapace di tutelare la propria fonte di ricchezza primaria, gli imprenditori (compresi quelli della vigilanza) la spremono come un limone fino all’ultima goccia, e gli oppositori…cialtroni!