Il dr. Salvatore Caiazza, vice Segretario Vicario FIMMG Napoli ASL Napoli 2 Nord, denuncia ancora una volta i disagi che l’organizzazione sanitaria in Campania crea agli utenti.
“Oggi una mia paziente torinese, trasferita in Campania da due anni, mi dice: “Dottore, non ho
mica capito qui come funziona la Sanità Pubblica? Si paga tutto? Lei mi fa le richieste, ma poi il
centro diagnostico si fa pagare e mi dice che devo andare solo i primi giorni del mese. Non è che
ho capito mica?! Per la consulenza specialistica che le lei ha chiesto, sono dovuto andare da un
medico privato. Da quando sono qui, pago tutto; in Piemonte non ho mai pagato tutti questi soldi
per la mia salute. Lei è l’unico che mi garantisce il diritto alla tutela della mia Salute”.
Questa testimonianza sancisce una organizzazione sanitaria fallimentare, dove il cittadino non è al
centro del Sistema Sanitario Regionale, ma diventa il mezzo di interscambio di interessi economici.
Eppure basterebbe una reale applicazione di Leggi e contratti già in vigore: i medici specialisti
ambulatoriali, piuttosto che esercitare nelle mura dei distretti sanitari, sarebbero molto più proficui
all’interno dei poliambulatori di medicina generale sui territori, così come è consentito dall’ACN
degli specialisti ambulatoriali art. 24; così che lo specialista ambulatoriale tornerebbe ad essere il
consulente del medico di famiglia, che è ciò per cui è stato concepito. Così come le AFT
(Aggregazioni Funzionali Territoriali), a cui gli specialisti ambulatoriali hanno l’obbligo di
appartenere, potrebbero interfacciarsi con le AFT dei medici di famiglia; il tutto sarebbe a
vantaggio della tutela della Salute dei Cittadini, contribuendo all’abbattimento delle liste di attesa,
tema così caro al Ministro della Salute Schillaci e al Presidente della Regione Campania De Luca.
Per come, invece, oggi è organizzata la medicina territoriale, per non dire “disorganizzata”, i
Cittadini non riescono a trovare risposte di tutela della Salute; gli unici a tenere le porte aperte ed
erogare cura della Salute Pubblica sono gli studi di Medicina Generale e i Pronto Soccorso, sempre più, per tale motivo, supercaricati.
Non dimentichiamo che durante la pandemia la medicina generale era attiva, a differenza della
specialistica ambulatoriale che fu chiusa, senza nemmeno contribuire alla collaborazione con le
epidemiologie aziendali nel compilare certificati di isolamento e guarigione, che furono scaricati
tutti addosso ai medici di medicina generale, che continuavano ad occuparsi dei pazienti con
patologie croniche, degli ammalati COVID e alla campagna di vaccinazione, che ha consentito di
tornare ad una vita normale.
È arrivato il momento di abbandonare vecchie logiche di corporativismo e di “diritti acquisiti”, che
stanno portando alla rovina il Paese, in particolar modo la Sanità. C’è bisogno di essere funzionali
e performanti! Non c’è più spazio per carrozzoni di natura politica e sindacale, ma, per far
risorgere la Sanità Pubblica, è necessario una rottura degli equilibri consolidati e di una rivoluzione
che porti alla restaurazione per cui ogni attore del Sistema Sanitario Nazionale è stato concepito
dal Legislatore. I Medici, i dirigenti sanitari devono servire alla Tutela della Salute dei Cittadini! Le
logiche affaristiche di eziologia politica vanno distrutte, se si vuole che la Regione Campania e
l’Italia tutta abbiano ancora il Sistema Sanitario Nazionale più efficiente e più invidiato al mondo”.