OSPEDALE, TUTELA E PREVENZIONE? CHE VOR DÌ?

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%name OSPEDALE, TUTELA E PREVENZIONE? CHE VOR DÌ?(f.n.) – Nonostante le delusioni e le sorprese inaspettate, non smetteremo mai di sperare che il nostro Ospedale, possa tornare ad essere una eccellenza, sotto ogni punto di vista e se la denuncia quotidiana o quasi, dovesse risultare utile ad infliggere frustate virtuali al rammollimento energetico progressivo dell’inventiva e della volontà di quanti, sarebbero deputati a rimettere in pista e a far correre il tutto, sui binari giusti, ebbene, non sarà certamente la nostra attenzione critica, a farsi desiderare …Intanto, proprio qualche giorno fa ci eravamo preoccupati del fatto che, essendosi già registrati diversi casi di Covid, tra i dipendenti dell’Ospedale, potesse non essere stata attivata o prevista una adeguata tutela, nei confronti di coloro che risultavano immunodepressi…A margine di quanto appreso oggi, “fujendo” tra uscio e porta, evitando le telecamere ed i placidi vigilantes, la nostra preoccupazione di qualche giorno fa, appare persino patetica, paragonandola ad una realtà, che consegna news quotidiane alla storia, ben più allarmanti della eventuale mancanza di prevenzione, per i dipendenti immunodepressi, che potrebbero contrarre il Covid. Apprendiamo infatti che nel reparto di Oncoematologia, sono state create quattro “bolle di degenza” per l’isolamento di cinque pazienti affetti da Covid; naturalmente si tratta di pazienti immunodepressi, ricoverati per patologie particolari in quello stesso reparto e che oltre alla terapia prevista per il Covid, dovranno continuare ad essere sottoposti alle cure richieste dal loro stato di salute. Alcuni %name OSPEDALE, TUTELA E PREVENZIONE? CHE VOR DÌ?dovranno ad esempio, continuare ad essere sottoposti a trasfusioni di sangue. Le particolari condizioni di questi pazienti, rendono automaticamente, assai chiara per chiunque, la necessità di una assistenza specializzata ed efficiente…Appunto! E’ appena il caso di evidenziare che il personale, al momento assai ridotto, non dispone di un ambiente idoneo, per il cambio indispensabile ed obbligatoriamente frequente, della divisa da lavoro, pertanto gli infermieri/e sono costretti a cambiarsi, ogni qualvolta devono entrare nella “bolla di degenza”, in una piccola rientranza del corridoio davanti alla porta della stanza…All’uscita, ovviamente, sono costretti a ripetere lo stesso rito, per recarsi presso gli altri pazienti no-covid…Ma non finisce qui, dal momento che nello spazio ridotto in cui, tra mille presunte acrobazie ci si spoglia e ci si riveste, è situato anche un bel bidone per rifiuti speciali… La domanda sorge spontanea…ma con tutti quei lavori che state architettando e tutti i soldini del Pnrr, che vi stanno imbambolando le meningi ed inquinando la materia grigia, è mai possibile che non riusciate ad apparire una ‘ntecchia efficienti?, è mai possibile che continuiate a viaggiare a dieci miglia lontano, dalla più elementare delle più semplici teorie organizzative? E… a proposito… i sindacati dove soggiornano al momento? Hasta la vista!

2 Commenti

  1. Gentile Luigi, ho la netta impressione che qualcuno di voi stia dando i numeri…chi sarebbe Pasquale, innanzitutto?, e soprattutto vi invito a portare il peso delle vostre considerazioni, firmando con il vostro nome. Questo non è un rotocalco, ma non pretendo che siate in grado di fare la differenza tra i diversi giornali, riviste, cruciverba e via col tango. Anche oggi, grazie alla nostra inguaribile generosità, avete detto la vostra… Hasta la vista!

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