SOFTLAB: STORIA DI UNA REINDUSTRIALIZZAZIONE FALLITA

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Nota stampa della Segreteria Provinciale UGL Metalmeccanici di Caserta.

“In assoluto silenzio, in questo Truman show dove il reale supera la fantasia, la sede di Softlab Caserta ha chiuso i battenti, e sarà definitivamente abbandonata al 30 settembre. Lo specchietto per le prime allodole che nel novembre 2018 hanno lasciato Jabil, optando per una vita diversa dalla fabbrica, un una sede prestigiosa in centro città, ha visto la sua inaugurazione a febbraio 2019 e in pratica in tanti non vi hanno più messo piede dal marzo 2020, quando il COVID ha creato il terreno fertile, dopo soli 13 mesi, per cominciare a chiedere i primi ammortizzatori allo Stato!
L’Help Desk, commesse a bassissima marginalità, è quanto di migliore riusciva ad offrire questa azienda, il progetto IOT ridotto ad “intrattenere” quelli che vi avevano aderito la programmazione spostata immediatamente a Napoli, poi ceduta a Di.Gi, in quel gioco di scatole cinesi su cui la UGLM, in numerosi tavoli e comunicati ha espresso forti criticità, sulle varie cessioni in cui da dipendenti Softlab S.p.A. tanti “ricollocati” si sono trovati in una certa Softlab Tech, che nulla c’entra con l’azienda presentatasi al tavolo ministeriale con cui avevano sottoscritto un contratto! Durante il COVID, a luglio 2020, mentre quasi tutti i dipendenti di Caserta facevano CIGO, e quelli che lavoravano su commessa erano in Smart Working al 100%, si lancia il “progetto fabbrica”, il nuovo modello acchiappa allodole! E senza una sede si assumono oltre 100 operai da Jabil, con la promessa di un sito da farsi al Blue Sky, proprio dietro l’azienda che lasciavano. Altra balla spaziale che non si realizzerà mai, molti di questi lavoratori entreranno in azienda in CIG per covid e non ne usciranno mai più.

Nella baraonda generale nonostante nostre denunce della scrivente segreteria, comincia a non significare più nulla essere stati assunti a Caserta o Marcianise, mentre i tanti vengono tenuti in SW o in CIGO, la sede di Caserta diventa un porto di mare sui cui progetti vengono allocate indifferentemente risorse assunte per il progetto fabbrica. Una sorta di ruota della fortuna, dove alcuni dipendenti entrano ed escono più o meno a caso dalle attività di Caserta o di quella che nel frattempo diventa la sede di Maddaloni, un sito minuscolo dove non potrebbero lavorare più di 50 persone, OGGI RESTA L’UNICO SITO PER TUTTI I 250 LAVORATORI assunti per Caserta e Maddaloni.
Un mercato delle vacche che comincia da Jabil e prosegue senza soluzione di continuità, in cui queste maestranze hanno scelto una ricollocazione ritrovandosi in situazioni diametralmente opposte, tutto gli è dovuto andar bene, indifferentemente, la sede Blue Sky, la fabbrica a Maddaloni o la sede di Caserta, le mansioni più disparate dall’help desk alla posa della fibra per la rete internet in strada e infine anche FINANZIARE L’AZIENDA CON LE PROPRIE RETRIBUZIONI NON PERCEPITE! TRA QUANTO ERA STATO DETTO E SOTTOSCRITTO ALL’ATTO DELLA RICOLLOCAZIONE NULLA E’ STATO RISPETTATO:

• AZIENDA DI ASSUNZIONE: (da Softlab S.p.A. A Softlab Tech in due anni)
• FORMAZIONE (come da accordo doveva essere accreditata dalla REGIONE, mai fatta!)
• SEDI (sparita Caserta, mai esistita Marcianise)
• PROSPETTIVA DI LAVORO (CIGO continua)
• MANSIONI (quelle promesse in fase di colloquio in azienda non ESISTONO!)
• STIPENDI (anche questo è un optional in questa azienda, si paga a random chi e quando si ha comodo)

Altrove questo si chiamerebbe TRUFFA, perché in CAMPANIA si accetta tutto questo? Dove sono i nostri politici, JABIL e tutti quelli che hanno responsabilità?!
FACCIAMO APPELLO A TUTTI, APPOGGIAMO LE GIUSTE PROTESTE DELLA MOBILITAZIONE DI MARTEDI’ 26 SETTEMBRE ALLE 9 PRESSO LO STABILIMENTO DELL’EX SIEMENS A MARCIANISE, NEL CORTEO VERSO JABIL!