SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Il Castellum Aquae non merita l’incuria e il degrado in cui è stato abbandonato”. Così il consigliere comunale Italo Crisileo, del gruppo “Alleanza per la città”, commenta lo stato in cui versa il reperto archeologico situato all’incrocio tra i Comuni di Santa Maria Capua Vetere, Curti e San Prisco (cosiddetto “incrocio Vollero”).
“Da quasi tre mesi – spiega Crisileo – la recinzione che delimita l’area risulta danneggiata a seguito di un probabile atto vandalico. Da allora, tuttavia, nulla è stato fatto per ripristinarla. È per questo che ci appelliamo all’amministrazione comunale e alla soprintendenza, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, al fine di valorizzare un reperto che, per quanto sia ignoto ai più, riveste un valore importante tra le vestigia dell’antica Capua, essendo la parte terminale dell’acquedotto di età augustea che riforniva la città. Ci chiediamo se non sia il caso di studiare un progetto per renderlo maggiormente visibile e fruibile spiegandone l’importanza storica e archeologica”.