CASERTA, VIA LEONETTI…CERVELLI ALL’AMMASSO & DEMOLIZIONI MATTUTINE

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   –   di Francesca Nardi   –                                                     

xxxx CASERTA, VIA LEONETTI…CERVELLI ALL’AMMASSO & DEMOLIZIONI MATTUTINE

(f.n.) – “Dalle parole ai fatti…!” Il mantra che precede ogni azione illuminata di quel bravo ragazzo di Massimiliano Marzo, esaurito ormai, il fascino della sorpresa, si avvia, assai pericolosamente, ad apparire una presa per i fondelli di portata siderale e come tale, assieme al caldo insopportabile, potrebbe tradursi in una provocazione rituale, talmente urticante e fuori posto, da sconfiggere persino la cronica indolenza tipicamente casertana. E mentre i casertani ratificano “perbenino” la fine della pazienza, contenendo all’interno del politicamente corretto, la furia sacrosanta del cittadino tradito, ecco che l’incauto assessore Marzo, con tutte le deleghe di riferimento al seguito, si lascia andare all’entusiasmo ed “all’intrasatta,” dà il via alla scomposta demolizione di un vecchio palazzotto di Via Leonetti…facendo saltare di colpo, ogni residuo spicciolo di considerazione e pazienza…E di pazienza, è appena il caso di sottolineare, ne abbiamo avuta davvero tanta, anzi… no, troppa…Alla seconda lussazione della caviglia in aggiunta allo sfilacciamento del menisco destro, sarebbe stata cosa buona e giusta, piantare una grana esagerata al Comune e proseguire per vie giudiziarie, in modalità obbligatoriamente petulante, fino alla nausea…invece di sacrificare la propria rabbia sull’altare del quieto vivere e limitarsi ad andare, signorilmente, al Ps. Ora… qualcuno di fuori porta, potrebbe raffigurarsi Via Leonetti, come una mulattiera abbandonata, costellata di munnezza varia, tipica delle nostre contrade, sulla quale insiste un rudere pericolante…e quindi è giunta l’ora di chiudere, per sicurezza, il tratto interessato e procedere con tutte le precauzioni del caso a demolire l’edificio. Ebbene, nulla di ciò che potrebbe immaginare un essere normale di “fuori porta”, è stato mai in predicato di accadere nella città di Caserta, vittima predestinata di giunte e consigli con l’hobby della politica. Via Leonetti è una strada centralissima, appendice di Piazza Vanvitelli, assai trafficata e sulla quale affacciano esercizi commerciali frequentatissimi. Pur non essendo degli esperti di demolizioni in  sicurezza, presumiamo che la demolizione di un edificio del centro storico cittadino, debba avvenire secondo criteri precisi e nel rispetto assoluto, delle norme di sicurezza e salvaguardia di persone ed immobili e di tutto il resto circostante, o no? Riteniamo soprattutto che determinate regole, considerate elementari, debbano essere osservate con doppia, anzi tripla attenzione, se la “bella penzata” di demolire un palazzo che affaccia su una via stretta e trafficata con gente che entra ed esce dai negozi, trova il suo compimento in pieno giorno…o no? Ed è esattamente quello che è successo ieri mattina, quando con un fracasso micidiale ed oseremmo dire improvviso, si è provveduto a far crollare, nella maniera più scomposta possibile, un palazzotto incapsulato tra edifici abitati e situato proprio di fronte ad un negozio per stranieri e come tale frequentatissimo. La domanda sorge spontanea: ma è così che funziona?, due transenne e via col tango?, impalcature di sicurezza? ce le siamo sognate in un’altra vita…Ed aver sfangato, assai fortunosamente, il pericolo che qualcuno si facesse male, lo consideriamo il miracolo di chiusura della festa di Sant’Anna?, o forse… vuoi vedere che i cittadini hanno molto più buon senso, di quello che a quanto pare, naviga a tratti nella testa dei responsabili?  Abbiamo la netta e chiara impressione che il simpatico Massimiliano Marzo, sia convinto di stare cambiando il volto di Caserta, ma qualcuno dovrebbe sussurrargli nell’orecchio sinistro che il volto di Caserta è vecchio, ahinoi, sporco, ahinoi e pieno di rughe profonde e di escoriazioni malcurate o trascurate…ed i continui annunci e resoconti dei lavori in corso, dei “bei lavori fatti”, dei restyling “in mente dei” e dei maquillage riusciti a metà, gli slogan caserecci e ripetitivi che sballano il sistema nervoso, si perdono, ahinoi, nella constatazione delle gomme sfondate delle auto, nella spettacolare desolazione dell’ingresso a Caserta, negli sterpi che accolgono il visitatore e si sublimano nei comunicati di giubilo, per non si sa bene cosa, che giungono dal Parco Geni che presiede all’immagine della Città della Reggia. Hasta la verguenza!