L’amministrazione di Castel Volturno, guidata dal sindaco Luigi Petrella, nell’ambito del “Piano Locale Multisettoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato in agricoltura 2023/2026” ha previsto tra le azioni prioritarie l’Adesione alla rete SAI e la costituzione di un centro dedicato per l’accoglienza e la presa in carico di persone con disagio mentale.
Sul caso, che sta facendo molto discutere per la mancata destinazione della città alla sua naturale vocazione turistica e per la sempre più insistenza da parte dell’amministrazione nel voler lasciare il territorio comunale definitivamente agli stranieri, è intervenuto Cesare Diana, Presidente di “Città Domitia”.
“L’amministrazione Petrella si è spostata definitivamente a sinistra e si prepara ad aprire ancora una volta il nostro territorio, aderendo al SAI”, ha dichiarato il professionista, che ha precisato: “un hub e un centro di accoglienza per extracomunitari affetti da disturbi psichici e con precedenti penali. Due anni di lavoro, ingenti energie spese per fare cosa? Per aprire un centro di accoglienza e far arrivare a Castel Volturno altri immigrati!! Una nota pubblicità recitava ‘Pinetamare 340 giorni di sole all’anno’, oggi invece siamo costretti a dire ai turisti, che continuano ad essere allontanati, ‘Castel Volturno 365 giorni di problemi all’anno'”.
“Non credo – continua Diana – che un sindaco attento agli interessi dei cittadini, possa pensare che Castel Volturno abbia bisogno di accogliere altri immigrati. I castellani si chiedono se l’obiettivo di Petrella sia quello di tutelare gli interessi dei residenti e dei commercianti, oppure di trasformare la città in un hub di smistamento degno di Lampedusa.”
“Com’è ben noto – sottolinea – Castel Volturno vive già un tracollo e necessita di aiuto per gestire il grosso flusso migratorio che passa e spesso staziona. È inevitabile che aderendo alla rete SAI si configuri un ulteriore attrazione per altri immigrati irregolari, poiché coloro che passano attraverso la rete potrebbero favorirne l’approdo. Inoltre, il fatto che l’amministrazione non abbia pensato o non voglia considerare, che occuparsi anche dei disagi mentali della popolazione migrante vada inevitabilmente ad aggravare la situazione sociale castellana, che è già molto critica, la dice lunga. Dopo due anni in cui stanno dissipando capitali forniti dai contribuenti dovrebbero avere un progetto per migliorare le sorti della città e non per affossarla sotto il peso della finta solidarietà, che non giova a nessuno, tantomeno agli immigrati”.