OSPEDALE & ARMOCROMIA…CARDIOLOGIA IN BLU E INFEZIONI… A PIACERE

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(f.n.) – Non è un mistero che siamo sempre stati particolarmente sensibili, noi… buoni, sporchi e cattivi, al problema delle infezioni ospedaliere, soprattutto perché detestiamo per principio, il sistema della negazione dell’evidenza, in quanto produce non soltanto danni irreparabili, destinati peraltro, a restare drammaticamente impuniti, ma, nel momento in cui la realtà delle cose emerge, l’inevitabile pessima reputazione, rischia di investire anche coloro che, nella classe dirigente ospedaliera magari, ha tentato in tutti i modi di arginare e risolvere, almeno per quanto riguarda il proprio raggio d’azione, il problema ma, come avviene da sempre, in questo nostro Ospedale, non ha ricevuto alcun aiuto o collaborazione…Siamo certi infatti, che i dirigenti non siano tutti uguali e non siano tutti così vergognosamente inclini, allo scarico di responsabilità su altri, siamo convinti invece che, nel nostro Ospedale continuino ad esserci vere e proprie eccellenze, il cui segno distintivo è la discrezione, così come siamo arciconvinti, fatti alla mano, che alcuni dirigenti godano di grande favore, da sempre, presso la sacra trimurti…Uno di questi è senz’altro il capo del Dipartimento Cardiovascolare professore Paolo Calabrò, l’unico in grado, secondo Radio Ospedale News, di fare ammutolire il Dg Gubitosa, soltanto con un lieve movimento del sopracciglio destro…Ebbene, l’alone di superiorità ed eccellenza che circonda il personaggio, lascerebbe addirittura intendere che, sotto la sua direzione illuminata, le terribili infezioni ospedaliere, costituiscano soltanto una drammatica, quanto rara circostanza, contemplata necessariamente nei testi specifici di medicina, di cui si dovesse tener conto, ma soltanto per completezza del proprio bagaglio di conoscenze culturali e sanitarie. Ebbene, come sempre accade, quando la luce ed il fulgore dell’esaltazione e dell’entusiasmo risultano particolarmente intensi, capita che siano accecanti e confondano le idee…e capita quindi che, leggendo la delibera 635 del 6 luglio u.s., si apprenda senza possibilità di dubbio che, le infezioni non sono sensibili affatto al sopracciglio, eventualmente “smosso”, dal momento che… se non vi sono i dovuti accorgimenti (cioè se i famosi protocolli non sono applicati alla lettera e soprattutto se nessuno provvede a controllare che lo siano…) le infezioni arrivano puntualmente, si insediano ed all’occasione compromettono seriamente la sopravvivenza del paziente…o no? Ebbene, dal contenuto della delibera succitata, si evidenzia l’urgenza massima con cui la Uosd Aritmologia Clinica ed Interventistica, chiede una fornitura di materiale per l’estrazione di elettrocateteri “infetti” di pacemaker e defibrillatori ed a quanto pare l’urgenza è tale, da far sì che lo stesso professore Calabrò giudichi eccessivi, i tempi previsti dalla Ditta aggiudicatrice per la consegna, e chieda nello stesso giorno, all’Azienda di esplorare alternative, al fine di consentire l’intervento di un paziente ricoverato presso la Uoc di Cardiologia. L’ordine viene quindi trasmesso alla Ditta che nel 2021 forniva all’Azienda il materiale di cui sopra e che in questa circostanza, ha assicurato tempi rapidi per la consegna. E’ appena il caso di sottolineare, magari con una ‘ntecchia, ma giusto una ‘ntecchia di ironia, che le distinzioni “armocromatiche” in modalità Schlein,  non sono state sufficienti per distinguere il Dipartimento anche in termini di infezioni, rispetto alla norma ospedaliera…Infatti, quelle belle divise bluette fuori ordinanza, magari in tessuto particolare, che non sarebbero per nulla consentite dal regolamento ma che, sempre a proposito del sopracciglio smosso, ci sono e fanno la differenza…non sono state all’altezza di impedire l’accesso ed il progredire delle infezioni, che come una “livella” ha fatto giustizia sommaria dei distinguo senza senso né costrutto…Ce la va sans dire che, quando non si applicano le regole al punto da mettere in pericolo la vita di un paziente, la divisa o il camice si possono ordinare in filo di seta alla Maison Dior, ma non ci si differenzia da chi, molti e molti anni fa, simulò che quel povero ragazzo vittima di un incidente, era deceduto per complicazioni in Rianimazione…Fermiamoci qui…è meglio…Hasta l’armocromista!