MEMORIE CASERTANE DA FELICORI ALLA MAFFEI: C’ERA UNA VOLTA LA REGGIA…

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   –   di Francesca Nardi   –   

SACRE DIRIGENZE MEMORIE CASERTANE DA FELICORI ALLA MAFFEI: C’ERA UNA VOLTA LA REGGIA…Forse un giorno ci sveglieremo diversi o addirittura, in un rigurgito di consapevolezza notturna, ci scopriremo consapevoli della necessità di considerare, quanto sia squalificante la palude di inerzia, in cui galleggiamo in attesa di sprofondare. L’orrore d’insieme, corroborato dal nulla maleodorante, che si appiccica alle consonanti, uccide le vocali e si avvia, sensuale come un tricheco, a decapitare inutili congiuntivi e vezzosi condizionali, potrebbe un giorno, colpirci come uno schiaffo violento, che rimetta in moto archeologie emozionali come l’orgoglio di appartenenza…Succederà allora che, dignità residuale e amor proprio, passeggeri clandestini del quieto vivere, rifletteranno sul fatto assai triste che, qualsiasi sia l’evento, che affondi o elevi la nostra comunità, a noi interesserà soltanto la parte in cui, parteciperemo al corteo vociante ed inconsapevole che, i tre gatti che erano interessati all’evento, sbattendosi il petto, organizzeranno per corroborare e rimpinguare i fatti loro. Qualsiasi sia l’evento, dopo un flebile brusio, intorno sarà solo silenzio. A due passi dal nostro cuore bradicardico, c’è la Casa del Borbone, lasciapassare per tutte le stagioni… “pezza a colori” in cui avvolgersi, non già qualora non avessimo argomenti o pareri da esibire, ma bensì quando corriamo il rischio, che qualcuno si accorga che non ci siamo mai sognati di sforzarci granché, per averne almeno una ‘vrenzola…. Da qualche tempo, alla direzione della Reggia c’è una signora riccioluta assai… forse una ‘ntecchia di troppo, dalla quale apprendiamo con stupore paralizzante, che il suo predecessore avrebbe lasciato nei cuori dei casertani, un ricordo decisamente felice…come se lasciare una cosa del genere, strana e pericolosa e compromettente, nel cuore dei casertani, fosse cosa da niente! Si deve inoltre al Felicori, sempre secondo la signora riccioluta se, nel breve periodo in cui il genio bolognese, ci ha onorato della sua illuminata presenza, i casertani si sarebbero scrollati di dosso, almeno in parte, quella indifferenza che in genere, mostrano nei confronti del monumento… “sarà difficile eguagliare i risultati di Felicori” ha sentenziato la direttrice Maffei…e magari al suo posto qualcuno farebbe le carte false per provarci, o no?, ma la signora che deve essere un tipo modesto e riservato, per tentare di eguagliare e superare il genio che l’aveva preceduta, si è limitata a scoprire una scultura del Sammartino, diventando in men che non si dica, lo “stupor mundi” de noautri, nell’abbattimento generale e di conseguenza, delle scuole di pensiero…E’ appena il caso di evidenziare che al Felicori piaceva nutrirsi ed abbeverarsi adeguatamente e pertanto il rilancio citato dalla signora, era soprattutto orientato a valorizzare cibi e bevande e all’occorrenza, ospitare mega matrimoni e gala nella Reggia, con catering appropriato. La signora con il ricciolo invece, non abbiamo ancora compreso su cosa punti e al di là del ritrovamento miracoloso della lucidissima scultura, attribuita al Sammartino, accolto con la solita apoteosi tipica dell’indifferenza abituale che si immola per un giorno, sull’altare del copione obbligatorio, non abbiamo al momento contezza alcuna, di qualcosa che ci faccia rabbrividire dal piacere e dall’emozione. Fortunatamente siamo una comunità, come abbiamo detto: “indifferente assai”, altrimenti sai che dolore, che delusione, che rabbia e che contestazioni… sotto ai balconi reali! Invece, la nostra indolenza ed il nostro perenne sopore salvifico, ha impedito che la natura borbonica che sonnecchia sul fondo dell’immaginario collettivo, esplodesse in una incontenibile rivolta, alla notizia più o meno dichiarata, che la direttrice della Reggia è  “non credente”. Padronissima…anzi di più…ma è la nostra natura bizzarra e sicuramente bigotta, che avrebbe potuto riscoprirsi improvvisamente mistica ed iniziare quel fastidioso interminabile brusio, rivelatore di una contrarietà sorda e che difficilmente si sarebbe spento…sempre che ce ne fossimo accorti e non fossimo stati immersi, in quel sopore di cui sopra, salvifico soprattutto della pace quotidiana della signora Maffei, dal “ricciolo a trucciolo”, la quale, fino ad ora, sempre in virtù di quel sopore, ha fatto esattamente ciò che le pareva giusto o comodo fare, senza consultarsi o chiedere il permesso ad alcuno, tantomeno a questa comunità, che si stende ai piedi della Reggia, ignorandola…La signora si è scansata persino le polemiche sulle celebrazioni Vanvitelliane, che sarebbero state sacrosante, anzi di più, soprattutto per ripristinare obbligatoriamente il mosaico delle ragioni sparse ed ineccepibili, ma nessuno ha voluto spingersi oltre, chissà perché…Due o tre borbottii giusto il dovuto, per mostrare al mondo ignaro, che ci saremmo potuti anche arrabbiare e tutto è tornato nel silenzio, mentre il santo si spostava ad Ancona. Ma il caso recentemente ha voluto, che il Vescovo di Caserta, superata infine la pandemia, abbia ripreso il suo antico proposito, quello di celebrare la SS Messa nella Cappella Palatina, proprio nel luogo in cui, secondo la volontà dichiarata tempo prima, ma assolutamente irrealizzabile, della direttrice, “non si sarebbero mai celebrate Messe”…Fortunatamente il Vescovo di Caserta possiede dentro di sé, tutto ciò che, in termini di fermezza caratteriale e volontà, manca forse a tutti noi e quindi, dopo avere coinvolto nella vicenda, il ministro della Cultura, ha celebrato domenica scorsa, la Santa Messa nella Cappella Palatina… Ma evidentemente la signora direttrice “ogni ricciouncapriccio”, grazie al nostro sciagurato sopore, non è stata abituata a fare i conti con il resto del mondo e trovandosi spiazzata si è vendicata come ha potuto…numero obbligato, non un comunicato, non una riga, non un pensiero qualsiasi che potesse offrire di lei, l’immagine della creatura illuminata che riesce ad andare oltre la propria suscettibilità e soprattutto le proprie convinzioni religiose, mostrando rispetto per la religione professata dalla comunità che l’ha accolta e per la dovuta, gentile collaborazione con il Vescovo. Invece, la posizione del Vescovo evidentemente, ha compromesso nello stemma di famiglia, i suoi quarti di nobiltà e la gentile signora dal ricciolo ribelle, si è vendicata come ha potuto…a parer nostro, decisamente nella maniera meno elegante, anzi… piuttosto squalificata…Ma noi dobbiamo essere grati al destino, che la Dama dal Ricciolo, si sia limitata a fare ostruzionismo di maniera, perché la signora in questione, se fosse stata musulmana, avrebbe imposto il chador anche ai maschietti, o no?, per non parlare dell’urlo del muezzin che ci avrebbe invitati a volgere lo sguardo verso la Mecca, con il rischio che Ciccillo o’ verdummaro, rispondesse con l’eco del ribasso improvviso dei puparuoli…facendoci fare la solita figurella  con la nocca… Naturalmente, nel day after, anche in questa occasione che coinvolge il Vescovo ed il ministro della Cultura… intorno, in città, per monti e per valli, nelle periferie dell’impero che fu, un silenzio tombale si è addensato sul nulla di fatto ed il nulla di detto…Hasta la vista!

1 commento

  1. La signora del riccio , messa lì a scaldare una poltrona x 5 anni , non ha alcun interesse a valorizzare la Reggia !!!
    Della serie non è affar suo!!!

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