Di Pasquale Persico*
Ore 8.30 di oggi, 28 dicembre.
Il signor S.C. paziente oncologico e suo fratello si recano al laboratorio Galdiero di Aversa: la signora all’accettazione comunica loro che la ricetta effettuata dal medico curante (prescrizione indotta dal dottor R.F. Oncologo del Cardarelli – esami da effettuare il giorno 27 dicembre) deve essere rifatta, con la dicitura “urgente” in quanto si è esaurito il budget; vengono comunque effettuati gli esami dietro pagamento di una cauzione che, a quanto è dato sapere, sarà restituita alla consegna della ricetta con dicitura “urgente”. Comincia così la mia mattinata dopo le feste, tra telefonate del paziente, la “Mia” chiamata al laboratorio, dove dapprima un certo dottor Pagano, dice che metterà tutto per iscritto e poi si rifiuta di farlo. Questa è la realtà che vivono molti pazienti oncologici, sballottati da una parte all’altra; questa è la dura realtà che il presidente De Luca non vuole vedere o fa finta di non vedere o non gli fanno vedere. I centri privati convenzionati, nascono per sopperire al carico di lavoro del servizio pubblico e per sfoltire le liste d’attesa ed invece, per esigenze di budget, finiscono per diventare peggiori del servizio pubblico (incomprensibile la pretesa di una cauzione, il paziente trattato come per l’acquisto di una bottiglia d’acqua minerale in vetro!!!!). Occorre riscrivere tutto ciò che regola le prescrizioni in urgenza, occorre declinare l’abc delle prescrizioni, per evitare che accadano situazioni di questo tipo, occorre sanzionare chi opera con queste modalità a discapito dei pazienti.
* Medico di AP a ciclo di scelta, ambito Aversa